Lombardi sempre più salutisti. E le aziende del bio decollano

Sono oltre 30 mila le imprese lombarde attive nel settore agricolo, tra coltivazione, lavorazione e conservazione e commercio, il 5,2% del corrispondente totale italiano. Se si considera l’intero comparto le prime posizioni del podio sono occupate da Pavia e Mantova con rispettivamente il 21,7% e il 18,8% delle imprese regionali.E se Pavia è la regina della coltivazione, a partire dai vigneti anche per la trasformazione in vino, con il 24,3% delle imprese di settore, Milano è prima per incidenza di aziende del commercio al dettaglio (24,5%), all’ingrosso (46,9%) e ambulanti (43%). Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2012, lo scorso anno la Lombardia ha superato i 410 milioni di euro di interscambio di frutta, verdura e ortaggi, pari al 9,2% del corrispondente totale italiano. Per oltre 286 milioni di euro si tratta di importazioni, in particolar modo provenienti dall’Unione europea (83,3% dell’import lombardo). Tra le province prima è Milano con il 27,6% dell’interscambio regionale, seguita da Bergamo (15,5%) e Lodi (13,8% e prima per export con il 29,6% lombardo). Ma quali sono i prodotti più scambiati dall’Italia? Frutta a guscio, banane, ortaggi freschi o refrigerati i prodotti più importati dall’Italia (rispettivamente per 595, 396 e 253 milioni di euro nel 2011. Mele, pere, uve e frutta come fragole e lamponi i più esportati (per rispettivamente 861, 579 e 408 milioni di euro). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a dicembre 2011. In un anno crescono infatti dell’11,7% i venditori di prodotti bio: bene soprattutto le imprese con vendita diretta di prodotti biologici (+24,7%) e i siti e-commerce (+46,2%). Complessivamente le attività lombarde del settore sono 450: prime le imprese con vendita diretta (202 attività, 8,3% del totale italiano), al secondo posto i negozi di alimenti biologici  (194, 16,7% del totale Italia). Sono sempre più attente alla salute le famiglie lombarde: nel piatto un quinto della spesa va in frutta e verdura e c’è un balzo delle varietà importate, con un +5% in un anno. Bene anche le coltivazioni regionali all’estero che segnano un + 2% nell’export. Tengono anche i prodotti bio, anche se le coltivazioni comportano notevoli costi di gestione e di controllo, bene i siti e-commerce specializzati in biologico (+46,2%, dati Biobank 2011). Cibi sempre più di qualità: l’Italia è l’indiscussa dominatrice europea per Dop ed IGP con 110 prodotti tra registrazioni, pubblicazioni o domande presentate (il 30,5% dei relativi prodotti in via di riconoscimento o tutelati dall’Unione Europea). Ci seguono distanziate Spagna (17,2%) e Francia (15,2%). Tra le specialità lombarde: pera mantovana, mela della Valtellina e melone mantovano. Lo dicono i dati di un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a dicembre 2011 e Unione Europea a giugno 2012 La spesa per i beni alimentari delle famiglie milanesi è di 403 euro mensili in media. Le voci più importanti carne (22,3%) con frutta e verdura (18,8%). Seguono latte, formaggi e uova (12,3%), pane e cereali (11,8%), bevande (10,8%), zucchero e caffè (9,8%). Solo dopo arriva il pesce (6,8%). Chi vive con un’altra persona risparmia circa il 18% rispetto ai single. Chi vive con due persone il 37%, con tre il 45%.

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