Khalid Al Boom: imprenditori italiani 23 zone franche,
esenzioni e servizi vi aspettano nel Golfo

Dubai-FDI-Khalid-Al-Boom-خالد-البوم“L’obiettivo principale del FDI è quello di migliorare le credenziali di Dubai come luogo di investimenti stranieri”, dice Khalid Al Boom, deputy ceo Dubai FDI, foreign direct investment office di Dubai, (nella foto) agenzia del Dipartimento dello Sviluppo Economico (DED) emiratino di incentivazione degli investimenti stranieri che ha stipulato un accordo con la società di consulenza contabile e fiscale internazionale Diacron Group. 

Come nasce la partnership tra l’FDI e Diacron? Quali finalità si propone? “La nostra collaborazione con partners localizzati in posti chiave è finalizzata a rafforzare l’immagine di Dubai come business hub e rappresentare l’impegno del FDI nella creazione di nuovi business e nella loro espansione sul territorio”, prosegue Khalid Al Boom. “Dubai FDI (vedi anche è anche parte di un network di agenzie di promozione in via di crescita e di associazioni industriali e professionali. Queste partnership sono un asset fondamentale per  il nostro obiettivo; promuovere e sostenere un ambiente favorevole alla competizione nel campo negli investimenti e nella creazione di posti di lavoro. L’ufficio di Dubai di Diacron ha fornito la sua assistenza alle società e agli imprenditori italiani desiderosi di aprire un loro business negli Emirati Arabi Uniti. Diacron Group con le sue conoscenze e i suoi punti di forza è ben allineato con l’obiettivo di Dubai FDI ; accelerare gli investimenti esteri a Dubai e quindi influenzare in modo positivo l’immagine di questo emirato nel mondo”.

Perché avete scelto proprio Diacron Group come partner italiano?

“Diacron Group conosce sia il mercato emiratino che il mercato italiano; un vantaggio non indifferente per attrarre gli imprenditori italiani ad aprire il oro business a Dubai. Il Gruppo è specializzato nelle fasi critiche di un set-up come; costituzione della società, consulenza fiscale, servizi di contabilità, servizi di amministrazione a consulenza societaria. In più il focus principale del Gruppo è nell’assistere le società italiane dalla A alla Z nel set-up del loro business negli Emirati Arabi”.

A quali tipologie di aziende straniere e settori industriali/manifatturieri vi rivolgete come FDI?

“La natura imprenditoriale di Dubai è molto variegata anche se il commercio e la logistica sono rimasti il focus principale dell’economia emiratina. Gli investimenti fatti nelle infrastrutture e un accesso senza pari ai mercati in evoluzione ha garantito la crescita del settore del trasporto, del retail e del turismo. Le tendenze del momento mostrano Dubai come una destinazione di prestigio non solo per la competitività del mercato ma anche per lo standard di vita unico che questo emirato offre. Avere una presenza nell’ emirato è il desiderio di tutte le più grandi aziende mondiali ed i settori del retail e dell’intrattenimento sono decisamente settori sempre più in espansione.

Il Governo di Dubai sta facendo leva su nuovi panorami commerciali in modo da creare nuovi sbocchi per gli investimenti esteri e creare nuovi settori di investimento. I settori dell’It, dei servizi finanziari e della sanità si sono evoluti contribuendo alla crescita del PIL. Gradualmente ma in modo stabile, il settore immobiliare e delle costruzioni sta tornando ai valori pre-crisi ma questa volta per una crescita più realistica e più sana del settore. Il focus di Dubai come “knowledge economy”, termine coniato per significare un economia basata sulla creatività e la condivisione di idee piuttosto che sulla produzione economica vede il settore dei servizi come settore in rapida espansione e come fonte di investimenti. Nel 2012, i servizi aziendali hanno ammontato ad 1/5 dei progetti FDI, seguiti dai servizi finanziari e dall’It. Un altro settore di grande interesse economico è il settore dell’energia rinnovabile e come leader della Iniziativa Green Economy Partnership, Dubai FDI mira a rendere Dubai, un centro mondiale per l’energia pulita e rinnovabile”.

Quali sono le iniziative che state organizzando per promuovere gli investimenti stranieri nell’Emirato?

“Le linee strategiche e politiche messe a punto da questo Emirato hanno il ruolo di incentivare le opportunità economiche e posizionare l’emirato tra le destinazioni più prestigiose al mondo. Lo sviluppo delle infrastrutture e la continua crescita verso il futuro hanno reso Dubai la meta ideale per fare business grazie anche alla sua popolazione eteregenea di 2.2 miliardi di persone provenienti dal Medioriente e dal Subcontinente Indiano dal quale Dubai è raggiungibile in solo 4-5 ore di volo.

Gli investitori hanno l’opzione di costituire con facilità società Mainland o in alternativa società Free Zone nelle 23 zone franche e localizzate in diversi punti dell’emirato. Le Free Zones contano per il 65-70% degli investimenti esteri a Dubai e presentano un modo semplificato di fare business. Tenendo sempre a mente le esigenze dei clienti, le Free Zones assistono gli imprenditori stranieri nella fase del set-up completando le varie pratiche con la massima efficienza e nel minor tempo possibile. Ci sono in più degli incentivi offerti dalle Free Zones come il 100% di controllo della società con capitale straniero, 100% di esenzione dall’imposta sui redditi personali e dalle imposte societarie e la possibilità di rimpatriare il 100% dei capitali e degli utili. Gli impegni portati avanti dal Governo di Dubai per migliorare i rating dell’emirato e per semplificare il modo in cui si fa business, hanno assicurato che le società Mainland siano, per quanto riguarda le prospettive, alla pari delle società Free Zones. Dubai FDI infatti incoraggia il set-up di società sia all’interno della giurisdizione Free Zone , sia nel territorio mainland in quanto le due tipologie di società con le loro diverse caratteristiche e vantaggi riflettono entrambe la strategia di sviluppo incentivata dall’emirato”.

Che cosa offre oggi Dubai a un investitore straniero, in particolare italiano?

“La sua posizione geografica, il vantaggio di essere un luogo adibito al commercio e agli affari insieme all’alto tenore di vita stanno attraendo un numero sempre crescente di espatriati ad investire nel paese. Nel 2012, circa 29.4 miliardi di Dirhams sono stati investiti nell’emirato di Dubai nella forma di investimenti stranieri contribuendo anno per anno ad un aumento del 14% nel numero totale di progetti dell ‘agenzia FDI. Nel Rapporto annuale pubblicato dalla Rivista dell’agenzia FDI, “Middle East Cities of the Future 2012/2013”, Dubai è stata nominata come destinazione di eccellenza per gli investitori e ha preso il primo posto per potenziale economico, per i progetti infrastrutturali e per la linea politica e per le agevolazioni nelle pratiche business. Nel 2012, l’Europa, la Gran Bretagna, la Germania e la Francia erano tra i più importanti mercati di riferimento per l’agenzia FDI. Dubai è una comunità cosmopolita e composta da espatriati da tutto il mondo con una affinità per i grandi marchi e con una forte disponibilità economica. In termini di brands italiani, possiamo parlare di grandi nomi nel lusso, nel food, nelle infrastrutture e nell’automobilismo. L’immagine che Dubai si sta anno per anno creando presenta sempre più opportunità per le aziende e per gli impreditori che desiderono crescere e investire nella regione”.

Perché Dubai può essere considerata uno snodo logistico strategico per fare business nei Paesi del GCC?

“Strategicamente localizzata tra est ed ovest e tra nord e sud, Dubai è uno dei più importanti snodi commerciali nella regione del Golfo. Infrastrutture all’avanguardia forniscono all’emirato collegamenti rapidi verso i mercati del futuro. Dubai International Airport collega l’emirato con 200 destinazioni attraverso 130 voli diretti . Nel 2012, l’aeroporto ha contato 57 milioni di passeggeri. L’emirato è anche sede di uno dei più grandi porti al mondo. Dubai World Central, il centro direzionale per carichi merce multimodali e centro di aviazione, sarà presto capace di gestire 160 milioni di passeggeri e 12 milioni di tonnellate di merci. Dubai è anche un esempio di successo per quanta riguarda la diversificazione economica, con i settori non-oil che vanno a costituire il 95% del prodotto interno lordo. La linea economica dell’Emirato si basa sulla diversificazione economica ed incoraggia il settore privato ad investire in nuovi settori. Il settore governativo e quello privato sono partners importanti per l’agevolazione del business e nell’elevare lo standard dei servizi offerti”.

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