Marco Bersanetti allo Spazio Loa di Milano

Marco Bersanetti allo Spazio Loa di Milano

Si inaugura mercoledì 27 marzo, presso lo Spazio Loa (Laboratorio open art), in via Washington, a Milano, la personale “Acluofobia 17.19” di Marco Bersanetti. Nato a Parma nel 1986, finalista alla scorsa edizione del Ricoh, uno dei più prestigiosi premi per giovani artisti contemporanei, con il dipinto “Il bugiardo”, Bersanetti è uno dei trentenni più interessanti della contemporary art italiana.

Dipinge cogliendo lo stato d’animo del momento e racchiude le emozioni in quadri che esprimono la sua energia e il suo entusiasmo nella vita. L’uso della juta si avvicina allo stile informale di Alberto Burri, la matericità sembra ricordare l’Art Brut di Jean Dubuffet, non mancano lavori dove il colore sembra stato inserito sulla tela con la tecnica usata da Jackson Pollock. Un’esplosione di colori tanto intensi e diversi, mischiati a materiali d’altro uso, che danno vita a opere destinate ad attirare l’attenzione per la naturalezza con cui paiono realizzate, come idee dettate da un’emozione o da una intuizione visiva, commenta il critico d’arte della Gazzetta di Parma Stefania Provinciali. Tra i vari apprezzamenti ricevuti spicca quella di Vittorio Sgarbi, al quale in occasione di un suo incontro pubblico è stata donata un’opera.

L’inclinazione all’uso di colori accesi, che lo avvicinano all’espressionismo astratto, si può leggere anche come la volontà di esorcizzare la paura del buio. Da qui il titolo della mostra al Loa, appunto “Acluofobia”.
Nel 2019 Bersanetti partecipa al premio Eccellenza Europea delle arti esponendo un’opera a Roma nel mese di febbraio, a Barcellona nel mese di aprile e a Parigi nel mese di giugno.

La personale del Loa, organizzata in collaborazione con ArtRelation di Milo Goj e con tre aziende partner, Barbuti&Bertinelli, Bercella e Nuova Faber, viene presentata dal critico e storico dell’arte Giorgio Gregorio Grasso, presidente della Fondazione Arte Contemporanea e due volte curatore alla Biennale di Venezia, nel 2011 al Padiglione Italia e nel 2017 al Padiglione Armenia.

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