El Greco a Milano fino all’11 febbraio 2024

El Greco è un artista diventato un classico senza tempo. Un pittore che ha saputo influenzare i grandi dell’arte del Novecento. Un uomo intorno alla cui vita gravitano miti e leggende, in una parola. 

El Greco. Con oltre 50 capolavori, Palazzo Reale ospita una mostra evento a più di vent’anni dall’ultima sua presenza in Italia.

Un progetto dal respiro internazionale che vanta la collaborazione dei musei più prestigiosi al mondo, e che si è potuta fregiare di prestiti da chiese e cattedrali solitamente inamovibili.

Curata da Juan Antonio Garcìa Castro, Palma Martìnez-Burgos Garcìa e Thomas Clement Salomon, con il coordinamento scientifico di Mila Ortiz, la mostra vanta il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

Un artista dal genio eccezionale, che ha influenzato anche le età future

Lo spirito di El Greco non anima solamente le strade di Toledo. Dall’11 ottobre 2023 puoi venire a cercare l’uomo, l’eroe e l’artista anche all’esposizione di Palazzo Reale a Milano realizzata da #mondomostre con la partecipazione del Comune di Milano. Italia e Spagna, sogno e allucinazione, infernale e celestiale: vieni a scoprire l’artista che ha inventato uno stile unico.

Una costante ricerca di formule artistiche

Doménikos Theotokópoulos, detto El Greco, nasce a Candia, nell’isola di Creta nel 1541 e muore a Toledo nel 1614. La sua vita è stata segnata dalla costante ricerca di formule artistiche che lo portarono ad esplorare linguaggi sconosciuti e assolutamente personali.

Nel 1567, dalla nativa Creta, si reca a Venezia per diventare un pittore occidentale, lasciandosi alle spalle le caratteristiche proprie delle icone. A Venezia e poi a Roma, nello squisito ambiente dei Farnese, dove acquisisce la conoscenza della statuaria antica, avviene la sua prima trasformazione divenendo pittore “alla maniera latina”, uno stile caratterizzato dall’uso del colore e della macchia come base della pittura. Tuttavia, nel complesso ambiente artistico italiano, non riesce a trovare un mecenate e quindi decide di tentare fortuna in Spagna.

Non è riuscito a realizzare nessuno dei suoi sogni

Arriva a Toledo nel luglio del 1577 all’età di 41 anni, con la speranza di ottenere un incarico dal re Felipe II e di essere nominato pittore della Cattedrale di Toledo. Non è riuscito a realizzare nessuno dei suoi sogni. Il suo carattere difficile e l’originalità artistica delle sue composizioni e iconografie hanno sorpreso tutti, così come i suoi prezzi molto alti per il mercato castigliano.

Nonostante ciò, Toledo gli fornì un ambiente di amici e fedeli clienti dove ebbe grandi commissioni. Come quello del Entierro del Señor de Orgaz, la cappella di San José o il santuario di Nuestra Señora de la Caridad a Illescas. Contemporaneamente crea una bottega, alla maniera delle botteghe veneziane, dove vengono realizzate alcune versioni delle sue opere più ricercate, come quelle di San Francesco o quelle della Maddalena in lacrime.

Lontano da mode e correnti

Lontano da mode e correnti, a Toledo trova la calma necessaria per continuare ad indagare un linguaggio sempre più personale, astratto e stravagante, che si nota in opere come il Laocoonte. Alla sua morte, avvenuta il 7 aprile 1614, lascia un vasto inventario che conosciamo attraverso il figlio Jorge Manuel Theotocopoulos.

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