Il legno è sempre più stabile ma i dati di Acimall
dicono che la crisi continua

ACIMALL II-2013 ITLa definizione che meglio riassume l’andamento delle tecnologie made in Italy per la lavorazione del legno e dei suoi derivati è stabilità. Dopo i primi tre mesi dell’anno anche il secondo trimestre è improntato al segno positivo sia sul mercato interno che all’estero.Se da un lato la stabilità degli ordini dall’estero nel secondo trimestre è una ulteriore, positiva tappa verso il consolidamento della forte propensione all’esportazione, dall’altra parlare di “stabilità” sul versante domestico significa sottolineare ancora una volta come le imprese italiane che utilizzano le tecnologie per il legno purtroppo non mostrino alcun segnale di vivacità, non inducano a pensare a una imminente, anche contenuta, ripresa.

L’indagine svolta dall’ufficio studi di Acimall (Associazione dei costruttori italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno) – www.acimall.com – sulla base di un campione statistico rappresentativo dell’intero settore, evidenzia un calo degli ordini dell’1,1% sullo stesso periodo 2012.

Diminuisce dello 0,9% la domanda da oltreconfine, mentre sul mercato italiano il calo è stato dell’1,4%. Il carnet ordini è pari a 2,6 mesi, mentre dall’inizio dell’anno si registra un aumento dei prezzi dello 0,9%. In calo il fatturato realizzato nel trimestre in esame: meno 3% rispetto al periodo aprile-giugno 2012.

L’indagine qualitativa mostra come il 35% degli intervistati indichi un trend di produzione positivo, il 42% stabile, mentre il 23% dichiara un livello produttivo in calo. L’occupazione viene considerata stazionaria dall’81% del campione e in diminuzione dal 19%. Le giacenze risultano stabili nel 46%  dei casi, in diminuzione nel 31% e in crescita nel rimanente 23%.

Il comparto prevede una lieve crescita per le esportazioni, ma nessuno prevede una aumento delle vendite in Italia. Per il 27% del campione gli ordini esteri registreranno un aumento, mentre per il 54%rimarranno stazionari. Il restante 19% prevede un calo (il saldo positivo è pari a 8). In calo il mercato interno per il 27% del campione, mentre il 73 % propende per la stabilità (il saldo è pari a meno 27).

Tra i costruttori italiani quindi la fiducia e in leggera crescita per i mercati esteri dopo un lungo periodo di alternanza tra sensazioni positive e negative; un piccolo segnale positivo in un quadro generale decisamente attendista sulle future evoluzioni del mercato e dell’economia internazionale. Strutturale, oramai, il pessimismo sul futuro del mercato interno: il periodo aprile-giugno 2013 è l’undicesimo trimestre negativo consecutivo, il settimo con saldi negativi di oltre 20 punti. La ripresa passa obbligatoriamente da un intervento dello Stato sulla domanda nazionale: attesa per gli effetti dei recenti provvedimenti in materia di detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie e dal “bonus mobili”, di cui già si chiede da più parti una ulteriore proroga, almeno fino al giugno 2014.

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