La rincorsa del Pil. Commento di Paolo Mameli

Pil in crescita dello 0,4% nel secondo trimestre. Commento di Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Il PIL italiano è cresciuto di 0,4% t/t nel 2° trimestre, in linea con
i tre mesi precedenti e con la previsione media di consenso. La
tendenza annua è salita più del previsto a 1,5%, un record da sei
anni. Non sorprendentemente, l’espansione è venuta sia dall’industria
che dai servizi, e dalla domanda domestica (mentre il commercio estero
ha frenato il PIL per il quarto trimestre consecutivo). Ci aspettiamo
soprattutto un recupero degli investimenti dopo il calo a sorpresa
d’inizio anno. A nostro avviso, la crescita dell’attività economica
proseguirà nella seconda metà dell’anno, ad un ritmo almeno pari a
0,3% t/t. Di conseguenza, rivediamo al rialzo a 1,4% (da 1,1%
precedente) la nostra stima di crescita del PIL italiano nel 2017.
 Il PIL italiano è cresciuto di 0,4% t/t nel 2° trimestre 2017,
come nei tre mesi precedenti. Il dato è risultato in linea con
le aspettative di consenso e lievemente superiore alla nostra
previsione.
 Era dal 2010 che l’attività economica non cresceva di almeno
0,4% t/t per due trimestri consecutivi, anche se il livello del
PIL resta di ben 6,4% inferiore al picco pre-crisi.
 La crescita annua è salita a 1,5% da 1,2% precedente: è un
record da sei anni.
 Il dettaglio per componenti di domanda non è ancora noto (verrà
diffuso in occasione della seconda lettura il prossimo 1°
settembre). Tuttavia, quanto comunicato dall’Istat è in linea
con le nostre attese:
a) a differenza che a inizio anno, l’espansione è il risultato
di una crescita del valore aggiunto sia nell’industria che
nei servizi (a fronte di un calo nell’agricoltura); stimiamo
che circa metà della crescita (due decimi) sia venuta
dall’industria (che nei mesi invernali aveva frenato
l’attività economica) e metà dai servizi, il cui contributo
dovrebbe essere pari a poco più della metà dello 0,4% visto
a inizio anno;
b) per il quarto trimestre di fila, ancora una volta la crescita
è venuta dalla domanda domestica (al lordo delle scorte),
in presenza di un contributo (limitatamente) negativo dal
commercio con l’estero (in ogni caso, dovrebbe essere stato
il quarto trimestre consecutivo di espansione per entrambi
i flussi, sia pure in rallentamento rispetto ai due trimestri
precedenti). Dal lato della domanda domestica, ci aspettiamo
un significativo recupero per gli investimenti (dopo il
crollo di -0,8% t/t visto a inizio anno), a fronte di una
decelerazione dei consumi (dopo il vigoroso +0,5% t/t visto
nel primo trimestre). Il contributo delle scorte potrebbe
essere ancora una volta speculare a quello del commercio
estero e perciò risultare positivo, sia pure inferiore allo
0,4% visto nei primi tre mesi.
 In sintesi, il dato sul PIL del 2° trimestre appare piuttosto
confortante, anche perché va riducendosi il ritardo di crescita
nei confronti della media eurozona (ai minimi da sei anni per
quanto riguarda la variazione tendenziale: 1,5% contro 2,2%).
 Dopo questo dato, la crescita acquisita per il 2017 (in caso di
stagnazione nella seconda metà dell’anno) è pari a 1,2%, che
coincide con la media delle attuali previsioni di consenso sul
PIL italiano. Ciò significa che il processo di generalizzata
revisione al rialzo delle stime di crescita, già iniziato da
qualche mese (le attese di consenso sul PIL erano pari a 0,9%
tre mesi fa e a 0,7% a inizio anno), è destinato a continuare
nelle prossime settimane.
 Nel caso invece in cui la crescita nella seconda metà dell’anno
fosse in linea con quella vista nella prima parte (0,4% t/t a
trimestre), ne risulterebbe un incremento del PIL nel 2017 pari
a ben 1,5%.
 In ogni caso, gli indici anticipatori segnalano che la crescita
dell’attività economica può continuare nel resto dell’anno.
Ipotizzando (cautamente) un incremento di 0,3% t/t sia nel
trimestre estivo che in quello autunnale, ne deriverebbe una
media annua a 1,4%. Di conseguenza rivediamo al rialzo la nostra
previsione sull’economia italiana, a 1,4% da un precedente 1,1%.

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