Ma dove vai se la tacca non ce l’hai…

Uncem rilancia la mappatura delle aree del Paese senza tacca ovvero segnale telefonico per il proprio smartphone. Dove telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile. Con gravi rischi anche per la sicurezza pubblica. Dove non ci sono tacche, e si vaga in cerca di segnale.

Dopo la prima mappatura (presentata a ottobre 2019 Uncem ha lavorato con Anfov e AssTel e gli operatori di telefonia e proprietari delle reti, delle torri (TIM, Vodafone, WindTre, InWit), EOLO e BBBell. Nella legge di bilancio 2020 sono stati previsti 1,5 milioni per nuovi tralicci, che ancora devono essere spesi. Anche le Regioni hanno programmato investimenti e altri dovranno essere previsti nei POR FESR e grazie al PNRR. Dove non arrivano le imprese private, deve intervenire lo Stato con investimenti pubblici.

Marco Bussone presidente Uncem

“Gli inesistenti collegamenti di rete telefonica sono con la tv che non si vede e le zone montane senza banda ultralarga, una emergenza da colmare. Se l’Italia vuole essere tutta connessa, smart e intelligente, a prova di futuro, le infrastrutture di rete devono essere per tutti. Non possiamo intervenire solo lungo le linee dell’alta velocità AC/AV, dove il segnale manca. Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”.

Aiuta Uncem a scoprire dove non c’è neppure una tacca

Compilando il form ci si può dotate di un elenco aggiornato di quei pezzi di Paese, di quelle comunità che non riescono a telefonare, mandare messaggi e navigare, nelle zone alpine e appenniniche.

“Tutti possono contribuire alla mappatura. Evidenziando i problemi nel proprio Comune, con uno o più operatori della telefonia mobile, o in altri Comuni. Dove ci si reca in vacanza, per un’escursione, per un viaggio, o semplicemente si passa in auto o a piedi. E il segnale va giù”. Per rispondere, compilando il form, c’è tempo sino al 20 novembre 2021.

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