GASGAS raccoglie 1,5 mln di euro in crowdfunding

La seconda campagna di equity crowdfunding di GASGAS si è appena conclusa con una raccolta record di 1 milione e mezzo di euro. «Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questa campagna. In occasione della prima raccolta del 2021 a credere in noi sono stati soprattutto appassionati ed e-driver. Questo secondo round ha attirato l’interesse di imprenditori, business angel e investitori professionali che hanno intuito il grande potenziale del mondo della mobilità elettrica”. Ha commentato Stefania Menguzzato, General Manager di GASGAS. L’azienda mette a disposizione dei propri utenti una rete di colonnine di ricarica per veicoli elettrici sempre funzionanti e connesse, posizionate in punti strategici di interesse per chi sosta su tutto il territorio.

Stefania Menguzzato

Gli imprenditori ci credono

Lo scorso 14 settembre, in occasione di un evento allo Swiss Corner di Milano, il team di GASGAS ha incontrato decine di investitori professionali interessati a conoscere da vicino l’azienda. In un solo anno di attività l’azienda ha bruciato tutte le tappe. Molti di essi hanno deciso di investire nella campagna ancora aperta portando di fatto la raccolta al suo obiettivo massimo nel giro di pochi giorni.

Testimonianza di Elia Bonacina, CEO di Bonacina1889

«Sono un appassionato di mobilità elettrica e un e-driver della prima ora. In GASGAS ho ritrovato la stessa efficienza e competenza offerte da una multinazionale come Tesla. Ho deciso di investire perché ho trovato un team forte e preparato e un business in grado di scalare velocemente. Ho piena fiducia in questo progetto e sono certo che saprà dare grandi soddisfazioni agli investitori che ci hanno creduto».

La rivoluzione green della mobilità

«L’uso dell’auto elettrica non rimarrà confinata solo alle aree urbane, ma di fatto è già diffuso ovunque. Avrà bisogno di una rete capillare di colonnine efficienti e affidabili. In Italia circolano 200mila veicoli elettrici che nel 2025 saranno 1 milione e 600mila, e poi 6 milioni nel 2030. Per fare un paragone, rimanendo nel settore della mobilità, siamo in una situazione simile a quella in cui, negli anni ’60. Allora si trovavano i gruppi petroliferi che hanno installato i primi distributori di benzina sul territorio italiano».

Il momento giusto

Da qui al 2035 la Comunità Europea ha previsto lo stop alla vendita di auto a combustibile fossile. Questo è il momento giusto per muoversi nel mercato delle reti di ricarica, in anticipo e più rapidamente degli altri operatori. Arrivare per primi nella scelta del posizionamento delle colonnine è fondamentale e strategico per due ragioni. Sia perché permette di installare i punti di ricarica là dove gli e-driver ne hanno bisogno. Sia perché consente di fidelizzare l’automobilista, che continuerà nel tempo a scegliere ancora GASGAS anche quando, inevitabilmente, il numero delle colonnine non sarà più un problema.

Da startup a scaleup

Ad oggi sul territorio italiano sono censiti circa 19mila punti di ricarica per auto elettriche ma per coprire le esigenze degli e-driver ne serviranno circa 60mila. GASGAS è passata in un solo anno da 10 a oltre 300 punti di ricarica, collocati prevalentemente nelle regioni del centro e del nord, ed entro fine 2023 ha pianificato di arrivare a gestirne più di 1000. Nel piano di sviluppo c’è l’installazione e la gestione di colonnine più veloci e potenti, per fare il pieno in un tempo massimo di 30 o 40 minuti, presso tangenziali e autostrade. Questi punti di ricarica affiancheranno un numero crescente di colonnine più snelle e adatte ai centri cittadini, posizionate strategicamente in quei punti di interesse dove l’e-driver può fermarsi a fare la spesa, cenare o andare in palestra, mentre ricarica con calma il suo veicolo green.

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