La crescita dell’eCommerce B2c in Italia
passa dalle Dot Com estere

Il dato emerso al termine del convegno “Le Dot Com corrono, i retailer inseguono” che ha presentato a Milano i risultati della Ricerca 2014 dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, è che l’eCommerce cresce del 17%, per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro. Un dato positivo che però nasconde un peso di oltre il 50% delle vendite gestito dalle Dot Com straniere.claudio-vaccaro-bizupIn questo contesto Claudio Vaccaro, (nella foto) ceo della Digital Agency BizUp – www.bizupmedia.com – , azienda fondatrice di Upcommerce – www.upcommerce.com – piattaforma di servizi eCommerce in full outsourcing – invitato come relatore al convegno eCommerce B2c, ha individuato le cause della mancanza di competitività delle aziende italiane nel settore, suggerendo alle aziende che vogliono diventare protagoniste del panorama delle vendite online in Italia e all’estero le quattro mosse per cambiare rotta ed espandere il proprio business online.

Secondo Vaccaro le Dot Com rappresentano un elemento di innovazione e di traino nel panorama italiano dell’eCommerce che però sta avendo un impatto critico sulle realtà locali. “L’ampiezza di gamma, la competizione sul prezzo e il raggiungimento di volumi elevati su una base estesa di clienti (al quale si aggiunge un trattamento fiscale di indubbio favore che andrebbe regolamentato)”,  dice Vaccaro, “l’ha reso difficile per le piccole e medie imprese italiane la possibilità di lanciarsi con competitività nel settore”.

Qual è quindi la ricetta per cambiare rotta e fronteggiare le Dot Com? Claudio Vaccaro ha individuato i quattro punti per investire nell’e-commerce made in Italy in modo sostenibile.

Fare sistema
Chi vuole vendere online ha bisogno di visibilità, e per ottenerla bisogna investire in azioni di marketing online. In un contesto come quello italiano fatto di piccoli produttori e retailer che stentano a impegnare budget in attività di digital marketing, unirsi sul modello dei consorzi può rappresentare un’ottima alternativa per aprirsi ai mercati nazionale e internazionale senza dover affrontare degli sforzi economici insostenibili.

Contenere gli investimenti iniziali
Superato il primo step è necessario ridurre al minimo quelle che sono considerate le spese più ingenti di un eCommerce: i costi di piattaforma, logistica e customer care. La soluzione più sostenibile in questo caso è delegare tutte queste attività a chi le può gestire con un servizio di full outsourcing. Nella fase iniziale di un investimento è meglio variabilizzare questi costi legandoli al fatturato evitando investimenti ingenti che non avrebbero un ritorno nell’immediato, anche per motivazioni legate al time to market. L’eCommerce in full outsourcing è un servizio di semplificazione della vendita online che offre formule “tutto compreso”, consentendo alle aziende di aprire rapidamente il proprio canale eCommerce senza doversi preoccupare di investire ingenti somme di budget in attività di logistica, sistemi di pagamento, marketing online e customer care.

Investire in azioni di marketing di medio e lungo periodo
Una delle domande più frequenti che si pone un’azienda di fronte alle attività di marketing online è: “quanto budget dobbiamo investire?“. La risposta provocatoria è sempre “infinito”. Un investimento da fare senza indugi è quello in attività di marketing online, con l’individuazione quanto prima del giusto mix di canali e azioni marketing per raggiungere subito un ROI positivo da cui rifinanziare le attività.

Muoversi verso mercati esteri
In Italia i settori che assorbono la maggior parte delle vendite online in termini di export sono turismo e abbigliamento quasi interamente concentrati verso l’Europa e gli USA con qualche estensione in Giappone e Russia. Il grande vantaggio del canale di vendita online è la possibilità di raggiungere tutti i mercati del mondo con azioni di marketing finalizzate e dall’effetto immediato. L’aspetto più complicato dell’export per un e-commerce rimane quello della logistica che però si ricollega al primo punto affrontato: fare sistema, agire in gruppo per abbassare i costi ed essere competitivi.

Ceo di BizUp Claudio Vaccaro ha gestito progetti e prodotti web dal 2001 con una lunga esperienza in aziende che gli ha consentito di conoscere approfonditamente il mercato dell’advertising online e le esigenze degli investitori, specializzandosi in strategia digitale e progettazione marketing di prodotti e contenuti su tutti i canali digitali (web, social, mobile). È stato tra i relatori del Convegno sulla Ricerca 2014 dell’Osservatorio eCommerce B2C promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. BizUp – agenzia di web marketing – opera nell’eCommerce al fianco di clienti italiani come Venere.com, Cooponline, Neomobile, LoveTheSign, eBay e internazionali che si avvalgono dei suoi servizi legati alle attività di web marketing in oltre 30 paesi e 9 lingue. BizUp ha recentemente lanciato Upcommerce la piattaforma in full outsourcing multilingua e multi device che permette alle aziende di esternalizzare e semplificare i processi di vendita online, dalla logistica al customer care.

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