Covivio vince il concorso internazionale Reinventing Cities

Covivio, quarta società immobiliare in Europa, quotata all’Euronext di Parigi e su Borsa Italiana, si è aggiudicata il concorso “Reinventing cities” – bando internazionale per la rigenerazione urbana e ambientale promosso da C40 – con “Vitae”, il progetto di riqualificazione urbana che vedrà la luce nel sito di Via Serio a Milano.

Il bando “Reinventing Cities”, che ha coinvolto quattordici città nel mondo, ha come obiettivo quello di avviare una rigenerazione urbana resiliente e a zero emissioni, puntando su 31 progetti innovativi e dall’alto valore ambientale.

Sono stati 5 i siti milanesi selezionati dal C40

Quello scelto da Covivio si trova vicino alla Fondazione Prada e a pochi passi dal business district di Covivio Symbiosis, nell’area dello scalo ferroviario di Porta Romana, uno dei quartieri in via di sviluppo più promettenti e innovativi di Milano.

Intelligenza collettiva e ricca varietà di funzioni al centro del progetto Covivio

Il progetto Vitae di Covivio vede CRA – Carlo Ratti Associati srl, studio di innovazione e design, e Habitech, esperto ambientale, come team lead. Il progetto è partecipato da un partenariato d’eccellenze radicato nella città di Milano e propone un processo innovativo di coinvolgimento degli attori del territorio come parte integrante dello sviluppo architettonico. Tra gli altri partner, la Fondazione Politecnico di Milano ha il ruolo di affiancare Covivio nel coordinamento di tutti gli stakeholder coinvolti nell’intervento di co-design.

L’intera opera, ispirata al modello sociale e architettonico delle Certose europee, propone un’architettura aperta alla città, promotrice di armonia tra vita privata e pubblica, spazi individuali e condivisi.

Vitae realizzerà un progetto a destinazione d’uso mista di oltre 10.000 m²: uffici e spazi per eventi pubblici dedicati all’alimentazione e alla didattica saranno affiancati da poli dedicati al business e da aree destinate alla ricerca molecolare e oncologica, con una foresteria dedicata ai ricercatori internazionali di IFOM, il tutto in un ambiente estremamente innovativo, tecnologicamente avanzato e all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità.

Una vetrina in termini di sostenibilità e innovazione per affrontare le sfide climatiche

Per quanto riguarda il nuovo edificio, grazie a un innovativo sistema tecnologico applicato alla facciata, il suo involucro potrà adattarsi all’esposizione solare, garantendo la quantità di ombreggiatura e illuminazione più corrette a seconda dell’esposizione. Inoltre i piani più alti dell’immobile, in categoria NZEB (Near Zero Energy Building), saranno realizzati in legno, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico.

Al piano terra la struttura ospiterà Horto, un progetto di ristorazione sostenibile con cucina a chilometro zero e serra idroponica di CIR Food.

La natura in “Vitae”, il cui nome richiama il concetto stesso di vita (DNA) e natura (vite), è un elemento fondamentale per affrontare le sfide climatiche e di inquinamento odierne, oltreché per le finalità di ricerca. Il progetto include uno spazio aperto che segna l’inizio della ‘spirale verde’, una promenade in prato coperta da una pergola di vite che si estende per oltre 150 metri, e ambienti collettivi per sperimentare metodi innovativi di agricoltura urbana.

Grazie alle elevate prestazioni previste in termini di sostenibilità ed efficienza energetica, il progetto ha l’obiettivo di raggiungere il livello LEED Platinum e WELL Gold di classificazione degli immobili. Inoltre il progetto del verde mira ad ottenere il livello Better della Certificazione “BiodiverCity”.

Il progetto ha previsto accordi preliminari di locazione (pre-letting) con i partner IFOM e CIR Food. La consegna del progetto è prevista nel 2022. Il budget totale dell’operazione è di circa € 40 milioni e il rendimento previsionale si attesta a circa il 7%.

L’area di Vitae, così come di Fondazione Prada e Symbiosis, è inoltre compresa nell’area selezionata per il programma europeo Sharing Cities, parte del programma Horizon 2020, che finanzia la trasformazione della zona in un distretto “smart”, per rispondere alle principali sfide ambientali della città, tra cui la riduzione delle emissioni inquinanti da parte degli edifici. Il quartiere, che ospita anche università e centri di ricerca, anno dopo anno, sta diventando sempre più dinamico, grazie anche alla crescente presenza di incubatori d’impresa e start-up, sale concerti, hotel e spazi per la ristorazione.

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