Venchi vola in Asia con Sace e Unicredit

Venchi azienda torinese che ha lanciato un aumento di capitale della controllata Venchi Greater China Ltd. di Hong Kong da 9 milioni di euro finalizzato ad un rafforzamento nel continente asiatico, riceve il sostegno di SIMEST che ha aderito all’aumento di capitale – direttamente e attraverso il Fondo di Venture Capital gestito per conto del MISE – investendo complessivamente 4 milioni di euro e assumendo una partecipazione pari al 44,4 per cento nell’azienda; SACE che ha garantito un finanziamento da 4,5 milioni di euro, collegato all’aumento di capitale, erogato da UniCredit a Venchi.

Con questo intervento sinergico, il Polo SACE SIMEST e UniCredit si confermano partner strategici per le imprese italiane che – come Venchi – vogliono crescere sfruttando anche la domanda estera, aprendosi quindi alla concorrenza internazionale attraverso l’export e gli investimenti diretti esteri e affermando il Made in Italy nel mondo.

“In questa operazione UniCredit e SACE SIMEST hanno messo la loro professionalità, la loro esperienza e il loro commitment a supporto delle nostre esigenze – ha dichiarato Daniele Ferrero, presidente e amministratore delegato di Venchi -. È fondamentale, per aziende dinamiche come la nostra, avvalersi del Sistema Paese e della collaborazione di partner finanziari che, attraverso le loro soluzioni e il loro orientamento al risultato, riescono a fornire alle imprese il giusto supporto per crescere e continuare a investire nel mondo”. L’azienda piemontese cresce a doppia cifra da 20 anni, ed è cresciuta sia in Italia che all’estero, facendo conoscere la qualità dei suoi prodotti e vincendo anche importanti riconoscimenti nel settore. Oggi Venchi conta più di 100 negozi monomarca, di cui 47 in Italia, e nelle maggiori capitali mondiali, tra cui New York, Singapore, Beijing, Londra e Hong Kong. Il piano investimenti dell’azienda prevede il raddoppio dei negozi in 5 anni, con un focus particolare per la regione asiatica: Giappone e Cina in particolare.

La crescita del mercato cinese

La Cina si conferma mercato prioritario per l’export Made in Italy. L’economia cinese sta vivendo un momento di grande trasformazione: da “fabbrica del mondo” con un’economia votata principalmente all’export, verso un modello che punta sempre più sullo sviluppo del mercato domestico, su un upgrade dell’industria e dei servizi e su una valorizzazione dei consumi. Questo cambiamento offre ampi margini di crescita per l’export italiano. Nel 2017 il nostro export verso la Cina ha raggiunto 13,5 miliardi di euro, facendo segnare un +22% rispetto all’anno precedente. Il settore alimentare ha registrato un’ottima performance con una crescita del 17,2% rispetto al 2016 e ha sfiorato i 407 milioni di euro. Nei primi 10 mesi del 2018 le esportazioni verso Pechino sono diminuite dell’1,6%, principalmente per effetto della riduzione delle vendite dei mezzi di trasporto che nel 2017 avevano raggiunto una crescita record del 70%. Osservando invece i singoli comparti, prosegue il buon andamento dell’export di alimentari (+2%), del farmaceutico, del tessile e dell’abbigliamento e dell’elettronica. Le vendite Made in Italy verso il Paese del Dragone sono previste in crescita anche nel triennio 2019-2021 (+8,8% in media l’anno). Le prospettive sono ancor più rosee per gli alimentari: è infatti previsto un incremento medio annuo del 9,1% nello stesso arco temporale.

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