Compie un anno Enjore, startup pugliese ideata dall’under 30 Nicola Taranto, esperto di web e Ict. Con l’aiuto di un team composto da giovani sviluppatori e manager del settore, ha creato una piattaforma social per gestire competizioni sportive e tornei di ogni tipo, rivolta sia agli organizzatori sia a giocatori e tifosi – www.enjore.com In sei mesi si è passati dall’idea alla sua realizzazione con la prima versione della piattaforma on line. Il progetto sviluppato inizialmente nel tempo libero, con la voglia di fare il salto nel mondo dell’imprenditoria, è stato supportato da un business angel che ha messo a disposizione un seed capital di 150.000 mila euro per completare la fase di sviluppo dell’applicazione e avviare un’azione strategica di marketing per accelerare la diffusione della piattaforma.
A un anno dall’avvio del progetto, i numeri sono quelli di un bilancio con segno più: 6.000 tornei organizzati, 200.000 partite programmate e 300.000 persone coinvolte. Il team di Enjore ha pianificare un’espansione oltre i confini nazionali, riscontrando un ottimo appeal in Spagna e nel Sud America. «Concluderemo la prima fase a dicembre. Per noi significa, da un lato, completare lo sviluppo delle App mobile per Android e iOS, dall’altro permettere la gestione delle competizioni più diffuse in Europa e nelle Americhe in modo da poter velocizzare il processo di internazionalizzazione», dice il ceo Nicola Taranto. «A questo scopo stiamo stringendo delle partnership con enti nazionali di promozione sportiva e con community di videogamer».
Attualmente si possono gestire tornei di calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, rugby, tennis, hockey, tennis tavolo, baseball e football americano ma anche videogame come FIFA e PES e giochi come il calciobalilla, il subbuteo e gli scacchi. Presto verranno introdotti altri sport, come il golf e l’atletica, giochi di carte, giochi da tavolo e giochi di ruolo. Sarà inoltre potenziato il sistema di calcolo che permette di elaborare statistiche personalizzate, utile sia per i privati sia per i professionisti che si occupano di sport, dagli arbitri ai giornalisti.
Enjore è un esempio di come l’idea giusta che sappia rispondere a specifiche esigenze di mercato possa essere il trampolino di lancio per i giovani anche in aree del Paese che partono svantaggiate. «Portare avanti un’impresa al Sud è una sfida intrigante. Qui un’impresa non può permettersi di dormire. Al Nord ci sono numerosi acceleratori, incubatori, maggiori capitali da investire che spesso possono coprire il vantaggio competitivo acquisito dal tempo. Il nostro Angel è del Nord, ma di comune accordo abbiamo deciso di restare ancora in Puglia, una terra indubbiamente ricca di risorse umane molto valide. Nonostante le difficoltà siamo fermamente convinti che le cose possano cambiare e, come dice il titolo di un libro per startupper, vogliamo “cambiare tutto”».
Com’è nata l’idea? Perché coniugare tecnologia e sport?
Enjore nasce come risposta concreta ad un’esigenza del mercato: gli organizzatori di tornei, seppur amatoriali sentivano il bisogno di una piattaforma per condividere i risultati e le classifiche con i propri utenti. Così è nata l’idea di fornire una soluzione semplice e veloce, arricchita della componente social che spinge gli utenti a condividere i propri achievement.
Quanto tempo ci è voluto per passare dall’idea alla sua realizzazione?
Circa sei mesi: abbiamo iniziato a lavorare nel marzo 2012, ritagliandoci spazi di tempo dai nostri precedenti lavori, e nel settembre dello stesso anno era online la prima versione. Si potevano organizzare solo tornei di calcio e calcetto. Siamo partiti da un torneo nel nostro paese e nel giro di poco tempo l’utilizzo della piattaforma si è diffuso in maniera virale in tutta Italia.
Avete avuto finanziamenti?
Un business angel ha creduto fortemente nel nostro progetto e ha deciso di investire 150.000 euro. Un primo seed investment che ci sta permettendo di completare la fase di sviluppo dell’applicazione (sia desktop sia mobile). Il capitale ci servirà anche per sviluppare un’azione strategica di marketing per accelerare la diffusione della piattaforma.
Enjore nasce a Bari, decentrata dai grandi centri economici: vantaggi e svantaggi di portare avanti un’impresa al Sud.
Portare avanti un’impresa al Sud è una sfida intrigante. Qui un’impresa non può permettersi di dormire. Al Nord ci sono numerosi acceleratori, incubatori, maggiori capitali da investire che spesso possono coprire il vantaggio competitivo acquisito dal tempo. Il nostro angel è del Nord, ma di comune accordo abbiamo deciso di restare ancora in Puglia, una terra indubbiamente ricca di risorse umane molto valide. Nonostante le difficoltà siamo fermamente convinti che le cose possano cambiare e, come dice il titolo di un libro per startupper, vogliamo “cambiare tutto”.
Quali sono i vostri obiettivi nel breve e nel medio-lungo termine?
Abbiamo creato un team eterogeneo per competenze e qualità: giovani sviluppatori sono affiancati da un management con esperienza ventennale nel mondo dell’ It in progetti di respiro internazionale. Concluderemo la prima fase del progetto a dicembre. Per noi significa, da un lato, completare lo sviluppo delle app mobile per Android e iOS , dall’altro permettere la gestione delle competizioni più diffuse in Europa e nelle Americhe in modo da poter velocizzare il processo di internazionalizzazione. Per facilitare questa espansione stiamo stringendo delle partnership con enti nazionali di promozione sportiva e con community di videogamer.
Startup nata nel 2012 per iniziativa di Nicola Taranto, Enjore è il social network ideato per gestire e vivere competizioni, sportive e non, che coniuga un sistema organizzativo di facile utilizzo alle potenzialità di condivisione della community on line. Rivolta ad organizzatori, giocatori e tifosi, la piattaforma permette di pianificare gratuitamente tornei sportivi agonistici o dilettantistici, ma anche tornei di videogames e giochi da tavolo.