Mentre Apple brucia 52 mld Yahoo! taglia il 10% dei posti

Apple ha bruciato 52 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato nei primi giorni dell’ anno. Le indiscrezioni su un possibile taglio della produzione di iPhone continuano a pesare sui titoli di Cupertino, in calo per il terzo giorno consecutivo sotto quota 100 dollari per azione.

Pesante anche Yahoo!, che arretra del 4,60%: il motore di ricerca resta sotto una forte pressione e l’amministratore delegato, Marissa Mayer, starebbe lavorando a un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di almeno il 10% della forza lavoro nel tentativo di rilanciare la società.  Mayer si impegna a presentare le nuove mosse con i risultati
trimestrali.

Fino ad allora Yahoo! resta esposta al pressing degli azionisti, che sembrano aver perso fiducia nei vertici, inclusa Mayer. L’atteso rilancio della società che si sarebbe dovuto avere con l’ex veterana di Google non c’è stato e dopo
anni gli azionisti chiedono ora risultati o la sua testa. Per cercare di ridurre i costi e spingere la crescita, Mayer sta
valutando un taglio della forza lavoro.

L’obiettivo è’ quello di guadagnare tempo e allentare le pressioni degli investitori. Sotto pressione anche Apple. I titoli chiudono sotto i 100 dollari per azione per la prima volta dall’ottobre 2014. Dall’inizio dell’anno hanno perso più del 4%, bruciando 52 miliardi di capitalizzazione. Cupertino ha perso il 4,6% nel 2015. Il calo non ha impedito ad Apple di staccare assegni milionari per i suoi vertici. Il compenso di Tim Cook per l’esercizio fiscale 2015 è stato di 10,3 milioni di dollari, un milione in più rispetto all’anno precedente.

A Luca Maestri, chief financial officer, sono andati 25,3 milioni di dollari, l’81% in più rispetto all’anno prima. Maestri ha ricevuto un salario di un milione di dollari, azioni valutate 20 milioni di dollari e quattro milioni di dollari di bonus. Maestri è stato nominato direttore finanziario nel 2014 e a lui spetta la gestione della cassa di Apple, un tesoro da 180 miliardi di dollari che fa discutere la politica americana – perché parcheggiato all’estero – e fa interrogare gli analisti su come sarà speso.

Alcuni osservatori ritengono che Apple porterà a termine un’importante acquisizione e nel mirino potrebbe esserci Netflix, il colosso del video che rientrerebbe bene nel profilo Apple.

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