I dipendenti Ferrarini scendono in piazza

La maggioranza dei dipendenti Ferrarini di Reggio Emilia martedì 20 settembre dalle ore 09.30 alle ore 13.00 presiederà il piazzale della sede della Regione Emilia Romagna a Bologna.

Perchè manifesteranno?

Ferrarini dal luglio del 2018 si trova in una situazione di concordato preventivo. “Un iter concordatario particolarmente travagliato a causa delle azioni di disturbo create da società esterne”.Dicono le maestranze in un laconico comunicato.
Nonostante questo e l’attuale difficile periodo con gravi rincari dei costi, come quelli energetici, l’azienda lavora a pieno ritmo ed è in attivo, ben oltre le aspettative descritte nel piano concordatario.

Mai fatto un giorno di cassa integrazione

Secondo i dipendenti “il primo oppositore della buona riuscita del piano di salvataggio si chiama Gruppo GSI/Bonterre/Opas. “Noi dipendenti Ferrarini Spa vogliamo manifestare contro l’accanimento ingiustificato di questa cordata (GSI/Bonterre/Opas) che da circa 4 anni, con continui ricorsi ed opposizioni mette in difficoltà dipendenti e le loro famiglie. Facendo rimandare in tutti i modi possibili l’adunanza dei creditori che porterebbe all’omologa della proposta concordataria presentata da Ferrarini”.

Un piano privo dei requisiti di ammissibilità

“Creando quindi un clima di forte instabilità. E non ultimo proponendo un piano concordatario depositato al Tribunale di Reggio Emilia ma da questo respinto perché privo dei requisiti di ammissibilità. Un atteggiamento che ha messo a serio rischio i nostri posti di lavoro. Abbiamo scelto di dimostrare sotto la sede della Regione perché vogliamo farci sentire dalle istituzioni del nostro territorio. Istituzioni che purtroppo ci hanno fino ad ora ignorato, quasi fossimo invisibili”.

Adunanza creditori rimandata

“Probabilmente a causa del rinvio di un’udienza relativa all’ennesimo ricorso in Corte d’Appello da parte della cordata GSI/Bonterre/Opas l’adunanza dei creditori Ferrarini potrebbe subire un ulteriore rinvio. Se ciò accadesse noi dipendenti vedremo ancora una volta allungarsi i tempi per l’incasso dei nostri crediti. Come tra l’altro accadrebbe per tutti i creditori in generale”.

Un dossier tutt’altro che concluso

Si tratta di una situazione capace di attivare un certo pregiudizio e rendere difficile ottenere prestiti o mutui dagli istituti bancari. Lo scorso aprile il gruppo Bonterre-Gsi, con la cordata Re New Holding, ha presentato una proposta concorrente rispetto a quella di Pini-Amco, sostenuta anche dalla famiglia Ferrarini. La cordata, oltre a Gsi (Grandi Salumifici Italiani), comprende Opas e la società cuneese Happy Pig. A fronte della nuova proposta, l’adunanza dei creditori è stata rimandata dal 12 maggio al 20 ottobre.

Una proposta irricevibile da parte dei dipendenti

La proposta Bonterre-Gsi prevede l’aumento di capitale da 36 milioni e il trasferimento della produzione da Rivaltella allo stabilimento Gsi di Reggio Emilia. Previsto inoltre un miglioramento della percentuale di rimborso dei creditori, con un pagamento per cassa di 45 milioni entro un anno dall’omologa. Inoltre sarebbe prevista l’assegnazione di strumenti finanziari partecipativi fino al 2027 per altri 46 milioni.

Bonterre-Gsi vorrebbe promuovere inoltre un’azione di responsabilità contro gli amministratori e la famiglia Ferrarini Avrebbero creato, secondo il perito incaricato da Bonterre, danni per 60 milioni di euro.

Share
Top