Fashion: chi salverà La Perla?

f53c4379-95bd-454f-8bc3-259f99f2c219Chi sarà quel magnate in grado di salvare il gruppo La Perla Fashion che  rischia di lasciare a piedi oltre 1.200 dipendenti. Un salvatore che entro poche settimane dovrà presentarsi munito di credenziali e conto in banca – magari non off shore – per evitare la perdita del lavoro ai dipendenti del gruppo. E non solo. Già che c’è dovrà pure riorganizzare il gruppo, dargli una strategia. I papabili?Da Silvio Scaglia (Pacific Capital) a Sandro Veronesi (Calzedonia). L’azienda bolognese leader mondiale nella produzione di lingerie di classe, – www.laperla.com/it – fondata sessant’anni fa e di proprietà del fondo di investimento americano Jh partners (che controlla anche il marchio di home textile Frette),  se non vuole andare in default deve aprire il capitale ad azionisti e manager più consistenti. La situazione è pericolosa. Con 70 milioni di debiti, o poco meno, accumulati, l’azienda è impegnata con gli istituti di credito per poco meno di 50 milioni di euro. E le banche stanno già bussando alle porte di

Silvio Scaglia, 55 anni, il manager/imprenditore svizzero, ha fondato Fastweb dopo essere stato l’artefice e ceo di Omnitel e di Vodafone Italia, e aver avuto guai con la Giustizia italiana (2007-2010), con la sua holding di partecipazioni Pacific Capital negli ultimi anni ha investito nel fashion a livello mondiale soprattutto in Asia attraverso il network Elite Model World, – www.elitemodelworld.com – guidata da Stefania Valenti con cui Scaglia aveva lavorato in Babelgum,  “caccerebbe” i soldi. Circa 100 milioni, ovvero il fatturato realizzato da La Perla negli ultimi anni, basterebbero per tenere a bada i creditori, attraverso una procedura di concordato, e per tentare di avviare un progetto di rilancio credibile e capace di salvaguardare i posti di lavoro.

Contendente di Scaglia è Sandro Veronesi, il patron di Calzedonia, – www.calzedonia.it – (tra i suoi brand Intimissimi, Tezenis) che potrebbe procedere all’acquisizione dell’azienda bolognese anche prima dell’estate. Il gruppo, nato nel 1987 alle porte di Verona e oggi presente in tutto il mondo con quasi 1.500 punti vendita, 22 mila dipendenti e un fatturato di 1,5 miliardi di euro, starebbe valutando conti e possibilità di merger, ma da Verona naturalmente bocche cucite. Speriamo che nella fusione tra La Perla e Intimissimi le modelle restino sempre “entusiasmanti” come oggi.

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