Assoimmobiliare: dopo il sisma, pianificare la sicurezza

“É necessario proseguire con interventi mirati di messa in sicurezza di persone e immobili in un piano di politiche globali”. Questa l’opinione di Paolo Crisafi, direttore generale di Assoimmobiliare, l’associazione dell’industria immobiliare, a margine di una riunione a Palazzo Chigi per fare il punto sul progetto Casa Italia, per la messa in sicurezza degli immobili in chiave sismica e idrologica.

Un incontro cui erano presenti il premier Matteo Renzi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenzi, il sg Paolo Aquilanti e il vsg Luigi Fiorentino, oltre che il rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone. “Tra le proposte in fase di analisi”, ha fatto presente Crisafi, “ci sono alcune misure con necessità di copertura finanziaria come ad esempio l’aliquota IVA ridotta al 5% per interventi su edifici residenziali siti in aree soggette a rischio idrogeologico, in coerenza con la disciplina comunitaria in materia di Iva”

Tra i perfezionamenti normativi a costo 0, invece, il dg segnala “la semplificazione delle procedure di rilascio del certificato di avvenuta bonifica del suolo che porterebbe benefici in termini di riduzione dei tempi per il rilascio del certificato di avvenuta bonifica e conseguentemente di avvio dei lavori. Si tratta di estendere alle bonifiche ordinarie di cui all’articolo 242 del D. Lgs. 152/2006, contenente il Testo unico dell’ambiente, la procedure di bonifica semplificata ex articolo 242-bis del D. Lgs. n. 152/2006, che ha dimostrato una efficacia nella riduzione dei tempi delle procedure. La norma non comporta oneri a carico dello Stato, ma potrebbe consentire di eliminare un passaggio burocratico formale rimasto in capo alle province”.

Con l’occasione Crisafi tratta un “tema trasversale sia in caso di sisma sia ‘nella normalità’- spiega- e cioè l’applicazione degli standard e delle buone pratiche internazionali globali sul territorio e in particolare relativamente ai Contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali e periti indipendenti per immobili a garanzia dei crediti. Sarebbe opportuno indicare espressamente nel decreto legislativo 21 aprile 2016, n. 72, che recepisce nel nostro ordinamento la direttiva 2014/17/UE (Mortgage Credit Directive – MCD) sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali, la circostanza che il perito – persona fisica o giuridica qualificata – abbia ad offrire adeguate garanzie di professionalità nelle prestazioni estimative su immobili, tenuto conto di standard valutativi di carattere internazionale globale e delle best practice applicate dalla parte più avanzata dell’industria immobiliare, da assumere come applicabili anche da parte di soggetti istituzionali che esercitano, per finalità statutarie, anche attività estimative immobiliari. Si rammenta – conclude – che il citato decreto legislativo introduce l’articolo 120-quinquiesdecies nel Testo unico bancario (TUB), per effetto del quale si disciplina i casi in cui il consumatore è in ritardo nei pagamenti delle rate di rimborso del credito e si procede pertanto all’avvio di procedure esecutive. Ciò con chiari benefici che si possono trarre: garantire la professionalità dei valutatori e la trasparenza delle valutazioni secondo modelli riconosciuti a livello mondiale per poi meglio rimodulare tali standard alle specificità locali ma in una visione di mercato reale degli operatori leader che si muovono nella stessa maniera anche negli Stessi Paesi a vantaggio del Paese e della trasparenza del settore Immobiliare”.

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