Un tour da Pretty Woman

prety-woman_03di Marta Soligo. Se davanti a una lussuosa vetrina in piena Beverly Hills ci sono diverse persone che scattano incuriosite delle foto, i casi sono due: o all’interno c’è qualche star che sta facendo shopping, oppure si trovano davanti a Boulmiche. Questa piccola e discreta boutique (9501 Santa Monica Blvd., Beverly Hills), non è famosa solo per essere una delle preferite dalle vip hollywoodiane, ma anche, e soprattutto, per avere le commesse più antipatiche della storia del cinema. E’ proprio qui, infatti che il personaggio di Vivian Ward, nelle vesti di un’impacciata Pretty Woman, fa il suo primo tentativo di “shopping da signora”, venendo letteralmente cacciata dalle snobbissime dipendenti del negozio.

E’ interessante notare come ancora oggi, a ben 23 anni di distanza dalla sua uscita, le location della nota pellicola con Julia Roberts e Richard Gere vengano viste come alcune tra le più importanti attrazioni turistiche nelle zone “chic” di Los Angeles. I luoghi che ne hanno fatto da sfondo nel 1990, infatti, sono tutt’oggi segnalati dalle guide, e non è affatto raro vedere davanti ad essi diversi bus turistici che effettuano i cosiddetti Hollywood Tour.

La facciata dell’hotel Beverly Wilshire

Tra questi, non lontano Boulmiche, regna sovrano il Beverly Wilshire (9500 Wilshire Blvd, Beverly Hills), l’hotel dove i due protagonisti vivono la loro appassionata quanto travagliata storia d’amore. Oltre ad osservarne la maestosa facciata – una vera e propria mecca per gli appassionati del film – , è possibile entrare nella hall, passeggiando nell’elegante atrio tra colonne e vetrine luccicanti. Chi vuole vivere un’esperienza da “Pretty Woman” fino in fondo, poi, può visitare il ristorante dell’hotel, il The Blvd Restaurant, e magari concedersi una colazione ad un prezzo non troppo da star (una american breakfast si aggira attorno ai 30 dollari).

Il ristorante CicadaUscendo dal Beverly Wilshire, se si attraversa la strada, ci si trova davanti all’ingresso di Rodeo Drive, la via dello shopping per eccellenza, al cui numero 436 troviamo Giorgio (273 N. Rodeo Drive, Bverly Hills), il negozio dove Vivian compra il suo abito da cocktail. Coloro che non riescono a dimenticare l’esilarante “lancio della lumaca” di Julia Roberts durante la cena d’affari con il suo amato, dovranno invece spostarsi tra i palazzi di Downtown LA.

Nel cuore del quartier e del business losangelino, incontriamo infatti il Cicada Restaurant (617 Olive St., Downtown LA), che con il suo caratteristico esterno tra lampadari e sfarzose decorazioni d’oro e, è la location dell’imbarazzantissimo episodio. I più curiosi possono provare a sbirciare all’interno della sala scostando la porta, o addirittura entrare a dare la classica “occhiata turistica”, chiedendo magari al personale, piuttosto disponibile, di poter leggere il menu.

Tra le altre location memorabili ricordiamo quella del teatro dell’Opera, il cui ingresso è in realtà l’entrata del Natural History Museum of Los Angeles County (900 Exposition Blvd, Los Angeles), quella gara di Polo, ossia il Los Angeles Equestrian Center (480 West Riverside Drive, Burbank), e quella della lezione di “buone maniere” a Vivian presso l’Embassy Ballroom dell’Ambassador Hotel, demolito però nel 2006 (3400 Wilshire Blvd, Los Angeles).

La scena finale all’hotel Las Palmas

Come gli affezionati di “Pretty Woman” sapranno, però, la storia non si sviluppa solo in ambienti ricchi o lussuosi. La strada dove la ragazza lavora come prostituta all’inizio, è infatti la Hollywood Boulevard (chiaramente riconoscibile dalla pavimentazione con le stelle della Walk of Fame), che negli anni in cui è uscito il film era una delle zone più pericolose della città, ora più sicura, grazie ad un processo di rivitalizzazione dell’area. Impossibile dimenticare infine, non lontano dal marciapiede “stellato”, Las Palmas Hotel (1738 N. Las Palmas Ave, Hollywood), l’albergo dove alloggia la protagonista, noto non tanto per il suo interno, quanto per la scalinata esterna. E’ proprio lì, fuori dal balcone all’ultimo piano, infatti, che si svolge l’ultima romanticissima scena, nella quale Richard Gere raggiunge una “principessa Vivian” più sorridente che mai. In equilibrio su quegli inconfondibili gradini con un mazzo di rose rosse in mano e in sottofondo l’aria verdiana “Amami Alfredo”, l’affascinante uomo d’affari ci dimostra che anche gli amori che sembrano impossibili, sono più forti di ogni avversità. D’altra parte, come spiega la voce fuori campo: “questa è Hollywood, si deve sognare quindi.. continuate a sognare”. Chissà se an che la sfortunata storia di Alfredo e Violetta, i due protagonisti de “La Traviata”, grazie all’ausilio di una macchina del tempo ed un biglietto areo per la California, avrebbe avuto il proprio lieto fine nella capitale del cinema.

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