Ok ai 12 miliardi di obbligazioni verdi EU

La Commissione europea ha emesso le prime obbligazioni verdi Next Generation EU raccogliendo 12 miliardi di euro. Gli introiti delle obbligazioni verranno utilizzatati per finanziare spese verdi e sostenibili nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. L’Unione Europea si candida quindi a diventare il maggiore emittente mondiale di obbligazioni verdi per dare un impulso significativo ai mercati della finanza sostenibile. E finanziando una ripresa più verde.

La richiesta di obbligazioni verdi 11 volte superiore all’offerta

Le richieste di sottoscrizione di obbligazioni verdi a 15 anni con scadenza il 4 febbraio 2037 sono state 11 volte superiori all’offerta, con un portafoglio ordini di 135 miliardi. Si tratta di un promettente avvio del programma di obbligazioni verdi Next Generation EU che entro il 2026 raggiungerà i 250 miliardi di euro. Inoltre la Commissione europea ha avviato una consultazione per prorogare al 30 giugno 2022 gli aiuti di Stato. L’obiettivo è quello di garantire che le imprese ancora colpite dalla crisi non siano tagliate fuori dal sostegno.

Fare pagare alle multinazionali almeno il 15%

Fino a oggi sono 136 i Paesi che hanno siglato l’accordo che introduce dal 2023 una tassa minima globale del 15% per le imprese multinazionali. Con questa tassa si stima che i Paesi raccoglieranno 150 miliardi di dollari di nuove entrate all’anno. I diritti di tassazione su 125 miliardi di dollari di utili verranno spostati in quei Paesi dove le grandi multinazionali realizzano i loro profitti.

Johannes Hahn commissario per il bilancio e l’amministrazione

“L’emissione costituisce un avvio promettente per il programma di obbligazioni verdi Next Generation EU. Il programma è destinato far diventare l’unione europea il maggiore emittente mondiale di obbligazioni verdi. Un segnale forte dell’impegno dell’UE a favore della sostenibilità. Il nostro futuro è verde. E’ importante cogliere l’opportunità di mostrare agli investitori che i loro fondi saranno utilizzati per finanziare una ripresa europea sostenibile.”

Secondo le stime del World Economic Outlook pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale la crescita del Pil italiano che nel 2021 rimarrà invariato.

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