Maruzzi vice presidente Emea di GoDaddy
uno dei più importanti provider al mondo

Stefano Maruzzi - Vice Presidente EMEA - GoDaddyAvete presente uno dei più grandi provider al mondo (55 milioni di domini gestiti per oltre 12 milioni di clienti),  che negli Stati Uniti fornisce supporto, servizi di web hosting e nomi di dominio a centinaia di migliaia di Pmi? Si tratta di GoDaddy – www.godaddy.com –  multinazionale di internet service provider – per ora poco noto all’imprenditoria italiana. Sbarcata in Europa solo nel 2008 (HQ a Londra) GoDaddy lancia in questi giorni il nuovo Customer Care Center europeo – GoDaddy.co.uk – che dalla prossima primavera fornirà supporto ai clienti in 14 lingue diverse compresa l’Italia. E Per gestire le nuove strategie europee GoDaddy ha chiamato Stefano Maruzzi in qualità di vice presidente Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).

L’ espansione europea, sostenuta dall’arrivo di Maruzzi, ha come principale obiettivo quello di catturare le imprese di piccole dimensioni che vogliono costruire la loro presenza online in tutto il mondo affidandosi a un’offerta di servizi completa in concorrenza con altri player internazionali come 1&1,  – http://www.1and1.co.uk/– ,OVH – www.ovh.co.uk – e Aruba  – www.aruba.com.

“L’attenzione verso la piccola impresa e il sostegno agli imprenditori nell’avvio di nuove attività, aiutandoli ad avere fiducia nella loro crescita e a gestirle con successo, è la nostra mission”, dice Maruzzi che prima di approdare in Go Daddy ha lavorato come responsabile e senior executive in Google, Microsoft e Condé Nast e YOOX Group, dove è stato direttore per l’Europa e il Nord America. “Nello stesso modo in cui le piccole imprese alimentano l’economia globale, i servizi della multinazionale puntano a  rendere più facile sfruttare la potenza di Internet per milioni di imprenditori proprietari di piccole imprese in tutto il mondo. I piani di espansione di GoDaddy in Europa prevedono di sviluppare una struttura e investire in sponsorizzazioni e in pubblicità oltre a implementare progetti per aiutare le imprese locali a crescere e a potenziarsi”.

Alcuni concorrenti stanno attuando una politica di costi contenuti. Pensate di procedere anche voi su questa strada?

“E’ vero”, prosegue Maruzzi,che gestirà anche la selezione e pianificazione delle campagne di marketing che in questi anni hanno determinato un valore aggiunto per la multinazionale a livello Europeo.  “Il trend è quello di offrire maggiore qualità e servizi a costi It alle Pmi che sono agli inizia della loro digitalizzazione o che hanno una identità digitale pari a zero per sviluppare in modo semplice, comodo, veloce situazioni di eCommerce nell’arco di qualche ora senza richiedere tempi lunghi. Il nostro obiettivo è di offrire un livello di supporto personalizzato e un prodotto combinato progettato per il piccolo imprenditore che vuole sfruttare la potenza di Internet senza disporre di un grosso budget o di competenze tecniche specifiche. Entro l’estate del prossimo anno avremo un servizio di assistenza in Europa in grado di rispondere in 14 lingue con l’obiettivo di replicare il successo che ha portato GoDaddy all’attuale ruolo di leader nel settore e di piattaforma digitale di riferimento per le piccole imprese”.

Per farsi conoscere GoDaddy nel 2008 nel Regno Unito ha intrapreso attività adv e, nel corso degli anni, ha investito in spot televisivi, affissioni outdoor nella metropolitana di Londra, così come in radio e nel marketing online. Gli annunci di GoDaddy sono apparsi in importanti eventi sportivi, come la Barclays Premier League e l’azienda è stata anche presente nel corso delle Olimpiadi londinesi del 2012. Il ritmo accelerato di espansione di GoDaddy è supportato da ulteriori investimenti marketing e accordi di sponsorizzazione, compresa quella della trasmissione sull’emittente inglese ITV dell’UEFA Europa League nel 2014. Inoltre GoDaddy è sponsor e partner della Rugby League World Cup 2013 in corso di svolgimento sempre nel Regno Unito. La società, con sede a Scottsdale, in Arizona, a capitale privato, è sostenuta dai fondi  KKR, Silver Lake Partners e Technology Crossover Ventures per alcuni miliardi di dollari.

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