Il robot che assiste gli anziani a domicilio

Sono numerosi in Europa i progetti di ricerca nell’ambito della robotica motivati dalle problematiche poste dell’invecchiamento della popolazione e dalle conseguenti esigenze di assistenza specifica. L’eterogeneità dei bisogni e le specificità dell’ambiente domestico tuttavia pongono ancora notevoli ostacoli tecnologici allo sviluppo di un robot in grado di fornire questo tipo di servizio assistenziale in maniera completamente autonoma.   Inoltre la maggioranza della popolazione anziana ha una scarsa dimestichezza con la tecnologia. Per indagare questi aspetti, la Comunità europea ha finanziato un progetto di ricerca della durata di 3 anni denominato “SRS Multi-Role Shadow Robotic System for Independent Living” (“Robot ombra per la vita indipendente”) che si propone di sviluppare un dispositivo robotico semi-autonomo con possibilità di controllo remoto (cioè a distanza), che possa essere di aiuto agli anziani e a chi si prende cura di loro.  Progetto e prototipo sono stati illustrati presso il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano dalla Fondazione Don Gnocchi. Il progetto coinvolge 11 istituzioni in vari Paesi europei (oltre all’Italia: Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Spagna, Austria), tra cui il Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi, sotto la guida del Dipartimento di Ricerca Industriale dell’Università di Cardiff (GB). La Fondazione Don Gnocchi, coinvolta nel progetto insieme ad altri 10 partner europei di stampo universitario, industriale e ospedaliero e provenienti da 6 Paesi differenti,  dopo un anno e mezzo di ricerca analitica e ricerca sul campo ha contribuito alla definizione del concept, ovvero chi siano i possibili utilizzatori del sistema, quali caratteristiche presentino, quali siano i bisogni assistenziali irrisolti e per quali di questi gli utenti vorrebbero (o non vorrebbero) assistenza da parte di un robot. In particolare, nonostante alcuni scetticismi emersi nei confronti della tecnologia, soprattutto inerenti la risoluzione di bisogni psicologici e sociali, tutti i potenziali utenti sono stati invece concordi nel definire di elevato interesse il supporto nelle problematiche inerenti la mobilità, la memoria e il monitoraggio periodico dello stato di salute. I  potenziali utilizzatori possono essere suddivisi in “anziani fragili”, soprattutto a causa di problematiche neuromotorie, i loro familiari e il personale specializzato nel servizio di teleassistenza per venire incontro alle esigenze dei familiari, troppo spesso impegnati e non in grado di rispondere tempestivamente ad ogni richiesta del proprio parente anziano. Per consentire a tipologie così differenti di utilizzatori di comunicare tra loro, interagire con il robot, controllandolo ad esempio nella navigazione attraverso gli ambienti domestici, nell’interazione con gli oggetti presenti, verranno realizzate tre differenti applicazioni a complessità crescente, sviluppate su tre differenti interfacce:

  • semplice applicazione su tablet palmare (tablet Android) dedicata agli anziani;
  • applicazione su dispositivo tablet computer portatile (tablet iPad) dedicata ai familiari per il controllo della maggior parte delle funzionalità del robot;
  • applicazione su postazione fissa (ancora in fase di definizione) dedicata ad operatori esperti di centri di teleassistenza, in grado di risolvere situazioni di complessità elevata.


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