Frodi agroalimentari: i commercianti non vogliono garantire
per conto dei produttori

img_archivio187201012445Una maggiore informazione ai consumatori per consentire loro scelte più consapevoli e garantire così un più efficace contrasto al grave fenomeno delle imitazioni dei prodotti italiani (il cosiddetto italian sounding) è stato chiesto da Confcommercio nel corso dell’audizione in Commissione agricoltura al Senato sulle frodi agroalimentari. Ma non solo.Il comparto del commercio dalla grande distribuzione al dettagliante in merito al settore della ristorazione, ha chiesto di limitare le informazioni ai consumatori a quelle necessarie a garantire la tutela della salute e della sicurezza, perché “ulteriori indicazioni finirebbero con l’addossare alle imprese oneri difficilmente sostenibili con il rischio di compromettere quella varietà di scelta che costituisce uno degli aspetti più apprezzati dai consumatori“.

Secondo Confcommercio un eventuale inasprimento del sistema sanzionatorio vigente in questa materia dovrà essere valutato e soprattutto dovrà tenere conto del fatto che la distribuzione, è l’ultimo anello della catena ponendosi, rispetto all’uso delle materie prime, sullo stesso piano del consumatore finale e quindi non può essere equiparata alla produzione. Il settore della distribuzione, infatti, non dispone delle informazioni in possesso dei produttori né dei mezzi necessari per effettuare verifiche sulla veridicità del contenuto delle etichette riportate sui prodotti agroalimentari.

Per Confcommercio inoltre occorre una razionalizzazione e armonizzazione a livello comunitario dei controlli che gravano sulle imprese lungo tutta la filiera. Per questo ha proposto alla Commissione di affrontare questa problematica nell’imminente esame del cd “collegato agricoltura”.

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