Polli sbarca nella Gdo e nelle boutique gourmand francesi
Intervista al dir mkt Gérard Franzin

CAP300_06.13F.lli Polli, azienda toscana leader della tradizione gastronomica italiana nel settore delle conserve vegetali, entra a far parte della grande distribuzione gourmet delle Galeries Lafayette, seducendo l’intero territorio francese. L’obiettivo? Raggiungere un fatturato di 5 milioni di euro l’anno entro il 2020. La storica azienda toscana, da oltre 140 anni leader nel settore delle conserve vegetali e già presente in circa 40 Paesi, entra in oltre 150 negozi in tutta Francia, conquistando primo fra tutti il gruppo de le Galeries Lafayette, simbolo della grande distribuzione francese di qualità in tutto il mondo. Un progetto ambizioso che la F.lli Polli mira a implementare con alcune iniziative di comunicazione, tra cui un sito realizzato ad hoc per il Paese – www.polli.fr –  e attività dedicate al consumatore finale.

Oltre allo storico e prestigioso Boulevard Haussmann a Parigi, le conserve Made in Italy sono presenti anche nel grande magazzino del Cap 3000 vicino a Nizza e in quello alla Borsa a Marsiglia. Ad essere selezionate sono state le due gamme Antipasti (sottoli) e dei Caviar de légumes (bruschette), composte in totale da otto prodotti. Una scelta, tra l’attuale produzione di ben 380 referenze, che è frutto di un monitoraggio costante dei mercati di riferimento, unito a un lavoro di marketing ed R&S di questa azienda nata nel 1872 dallo spirito imprenditoriale di Fausto Polli.

La presenza dei prodotti a marchi Polli posizionati nella “catena gourmet” è solo l’inizio per una più completa conquista del mercato francese. F.lli Polli, infatti, è presente in oltre 150 negozi di alcune delle catene più diffuse in Francia: Leclerc, Intermarché, Système U.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Anche se i due Paesi sono vicini e si stima che in Francia ci siano 4 milioni di persone che abbiano origine italiane, pari al 7% della popolazione totale francese, la conoscenza dei prodotti italiani e loro abitudine di consumo sono totalmente diversi”, dice Gérard Franzin, direttore marketing della Fratelli Polli S.p.a e responsabile per il mercato francese, che spiega così le differenze fra il mercato italiano e quello francese. “Per esempio, se in Italia i sott’oli sono parte del patrimonio gastronomico quotidiano, in Francia sono prodotti inusuali e spesso quindi non si sa come o quando usarli. Un esempio tra tutti: in Italia non si trovano molto i pomodori secchi sott’oli nella gdo, in Francia se ne vendono più di 3 mio di vasi all’anno. E nell’80% dei casi, si usano per condire le insalate. È evidente, quindi, che le abitudini tra i due Paesi sono molto diverse e, di conseguenza, anche il nostro approccio lo sarà”.

“Siamo consapevoli di non essere i primi ad arrivare sul mercato francese “, continua Franzin, “per questo è essenziale differenziarci dall’offerta attuale, proponendo una gamma di circa 30 referenze tra prodotti classici e innovativi. Tutti, ovviamente, aventi come comune denominatore l’autenticità del made in Italy e soprattutto la tradizione familiare, portate avanti oggi dalla 6° generazione della famiglia Polli”.

A quanto ammonta il fatturato totale (private – marchio) 2012 e quali sono le previsioni per il 2013?

Nel 2012 il fatturato totale è stato di 61 mio netti. Nel 2013 dovremmo chiudere in positivo di qualche %.

Qual è l’attuale percentuale nel mercato francese?

È una fetta ancora limitata del nostro fatturato anche se questo francese è il nostro terzo mercato estero, dopo Svizzera e Brasile. Abbiamo però identificato un forte potenziale sia per il marchio Polli sia per le PL.

Che fatturato pensate di raggiungere alla fine del 2014 in Francia?

Penso che supereremo con facilità la soglia del milione di euro.

Nelle quattro catene alimentari francesi in cui siete distribuiti quanti sono in totale i Pv? 

Oggi siamo presenti nelle catene Galeries Lafayette, Auchan, Cora, Match, Intermarché, Système U, Leclerc. Le 3 rime con una presenza nazionale, le altre lavorando in diretta. Il nostro obiettivo è di 200 Pv.

Avete ideato nuovi pack per il mercato francese?

Certo! Siamo Partiti dal packaging italiano e lo abbiamo adattato al il mercato francese con l’obiettivo di renderlo innanzitutto “posizionante” e strategico, con la finalità di comunicare i valori del marchio e contemporaneamente essere appealling sullo scaffale. Abbiamo fatto molti test prima di immetterlo nei Pv e a oggi abbiamo raggiunto un buon traguardo.

Nelle strategie di promozione della nuova iniziativa commerciale sul mercato francese oltre al sito e alle attività riportate in questo comunicato avete intenzione di realizzare corsi di cucina o similari presso pv?

Stiamo ragionando sul modo migliore di promuovere il marchio, senza avere un budget da multinazionale. Ovviamente, far provare i prodotti nei Pv è una strumento molto efficace ma crediamo che possano esserci altri strumenti forti e vantaggiosi.

Oltre la Francia quali sono gli altri Paesi in cui sono distribuiti i vostri prodotti?

Il marchio Polli è presente in circa 40 Paesi del mondo. A questi, dobbiamo aggiungere la nostra presenza con le PL che ci offre un osservatorio privilegiato sui mercati internazionali. Comunque, oggi i nostri mercati principali, oltre a quelli francesi, sono in Svizzera, Brasile, Hong Kong e USA. Abbiamo anche un progetto che partirà sul UK nel 2014.

Qual è la percentuale del fatturato derivato dall’export?

Più di un terzo del fatturato

Continuerete a produrre solo in stabilimenti italiani o avete intenzione di diversificare anche in altri Paesi?

Siamo molto legati alla nostra terra toscana e stiamo investendo in modo significativo in questo territorio. Non lasceremo, quindi, l’Italia.

Nelle vostre strategie di produzione avete una linea bio? Pensate di attivarla?

Ad oggi non l’abbiamo ma non escludo di realizzarla in futuro. La nostra strategia si basa sulla realizzazione di prodotti di qualità che possano soddisfare a pieno i nostri consumatori; lavoriamo in questa direzione da sempre e lo facciamo di continuo con tutta l’azienda. Credo sia meglio offrire un prodotto eccellente piuttosto che cercare di seguire l’ultima tendenza, provvisoria e di passaggio in quanto per sua definizione, pronta ad essere sostituita da una nuova. In quel senso abbiamo dei capitolati molto severi e rapporti molto duraturi con i nostri fornitori.

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