C’è un settore che cresce: quello del marmo

temi-marmo-marmomaccIn attesa di una ripresa interna, sono ancora i mercati esteri a sostenere il comparto lapideo italiano che nei primi tre mesi dell’anno ha spedito oltreconfine materiali lavorati e grezzi per quasi 387 milioni di euro, (+9,2% rispetto ai primi tre mesi del 2012). La fiera mondiale per la filiera della pietra naturale, Marmomacc – www.marmomacc.com – che si svolge dal 25 al 28 settembre prossimi alla Fiera di Verona, si conferma uno il principale hub di interscambio internazionale per il comparto dedicato alla pietra naturale, al design e alle tecnologie di lavorazione. “Per l’edizione di Marmomacc 2013, oltre a Stati Uniti, Canada e Regno Unito, sempre importanti per la richiesta di prodotto, i paesi target sui quali punteremo sono Russia, Cina, Sud-est asiatico e Centro America”, dice il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. “Per quanto riguarda macchinari e tecnologie, invece, ci concentreremo su Russia, Nord Africa, Iran, Iraq e Brasile”.

Nell’andamento positivo dei primi mesi di quest’anno dell’export di marmo e graniti lavorati italiani si consolidano mercati come Stati Uniti (+44,5%), Canada (+3%), Russia (+16%) e Medio Oriente (+8%). E mentre crescono anche Messico (+50%), Nord Africa (+42,7%) e India (+45%), l’Europa perde qualche posizione (-4,9%). È questo lo scenario elaborato su base Istat dall’Osservatorio di Marmomacc che testimonia come la parte del leone la fanno i prodotti lavorati, con un controvalore in export di 307,4 milioni di euro (+9,7%) a cui si sommano anche  le esportazioni di blocchi grezzi che raggiungono i 79,4 milioni di euro (+7,2%).

Sono numeri in controtendenza rispetto alla battuta d’arresto generale che ha colpito molti altri settori dell’export tricolore all’inizio dell’anno e che restituiscono la fotografia di un comparto vincente all’estero, grazie al valore aggiunto di manifattura d’eccellenza e design, ma in attesa delle ripresa del mercato interno, bloccato ancora dalla crisi dell’edilizia e delle grandi opere. Lo sviluppo internazionale si conferma, perciò, fondamentale per il settore lapideo italiano che trova in Marmomacc il principale hub di interscambio.

A Marmoracc saranno presenti come sempre buyer qualificati, importatori e distributori sia di macchinari sia di prodotti, imprese edili e di trasformazione, responsabili per l’acquisto di materiali per grandi progetti (contractor) che in fiera seguiranno programmi specifici di incontri B2B con gli espositori. Hanno già confermato la propria presenza delegazioni estere organizzate da Angola, Australia, Belgio, Camerun, Canada, Cina, Congo, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Iran, Iraq, Paesi del Mediterraneo, Paesi dei Balcani, Paesi del Golfo, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Sud Est Asiatico, Sud-Centro America, Svezia e Svizzera.

Focus nazionale 1° trimestre 2013: export/import prodotti finiti e semilavorati

Il marmo italiano ribadisce la propria leadership oltreconfine, sostenuto dai segmenti dei lavorati e semilavorati. In leggera flessione il principale mercato di sbocco per questa fascia di prodotti: l’Europa, infatti, registra un calo generale delle importazioni del 4,9%, con 124,1 milioni di euro contro i 130,5 milioni riferiti al 2012. In questo caso, a incidere è la frenata economica della locomotiva tedesca, con la Germania ferma a 28,4 milioni di euro (-13,4%). Nel contesto europeo, l’export resta stabile solo verso Francia, Regno Unito e Austria. Tra le altre aree di riferimento, spicca il continente americano: gli Stati Uniti hanno importato materiali per 72,2 milioni di euro (+44,5%), il Canada per 11,7 milioni di euro (+3%) e il Messico per 2,4 milioni di euro (+50%).

Primo trimestre in crescita per le aziende italiane anche nell’Est Europa e nei Balcani, verso cui l’export ha superato i 25 milioni di euro (+6%): tra tutti i paesi spicca la Russia, con 9,6 milioni di euro (+16,5%). Incrementi nelle esportazioni pure in Medio Oriente, per un controvalore di 45 milioni di euro (+8%): mentre cala l’export verso l’Arabia Saudita (da 22,8 a 20,3 milioni di euro), aumenta quello diretto negli Emirati Arabi fino a 9,5 milioni di euro (+19%). Buone le prospettive, poi, in Nord Africa (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto e Libia) che chiude il trimestre a 12 milioni di euro (+42,7%), così come in India, i cui gli ordinativi superano i 4 milioni di euro (+45%).

Per quanto riguarda le esportazioni di prodotto grezzo, i blocchi delle cave italiane continuano ad essere richiesti soprattutto ad Oriente, in India e nel Sud-est asiatico: nel primo trimestre l’export verso la Cina è cresciuto a 21,3 milioni di euro (+28%); stabili in quantitativi diretti in India (16,5 milioni di euro) e in salita del 45% quelli verso l’Indonesia (2,9 milioni di euro).

Capitolo a parte le importazioni che si fermano a 88,3 milioni di euro, registrando nei primi tre mesi del 2013 un calo complessivo, tra lavorati (-15%) e grezzi (-8,2%), del 10,3 per cento. Il Brasile continua a confermarsi il maggior fornitore di blocchi per le aziende italiane, con l’import dal Paese verdeoro aumentato del 20%, a 13,8 milioni di euro.

Focus regionali 1° trimestre 2013: export prodotti finiti e semilavorati

Veneto. Il Veneto, nei primi tre mesi del 2013, ha esportato prodotti lapidei finiti per un controvalore di 97 milioni di euro contro 90,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+7,2%). La regione è guidata dal Distretto del Marmo e delle Pietre che fa capo alle province di Verona (+2,8% nel primo trimestre 2013, con un controvalore dell’export pari a 76,8 milioni di euro) e Vicenza (+37,5%, con un controvalore di 14,5 milioni di euro). I mercati di riferimento si confermano Stati Uniti e Germania.

Toscana. La Toscana, attraverso i distretti di Massa Carrara e Lucca, detiene con il Veneto la leadership nazionale nelle esportazioni di marmi, graniti ed agglomerati. L’export toscano di prodotti lapidei finiti e semilavorati, nei primi tre mesi del 2013, ha raggiunto 105,7 milioni di euro milioni di euro contro 90,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+16,4%). In crescita sia la Provincia di Massa Carrara (+21,3% nel primo trimestre dell’anno, con un controvalore di esportazioni pari a 69,8 milioni di euro) che quella di Lucca (+8,4%, con esportazioni pari a 29,7 milioni di euro). Tra i mercati di riferimento spiccano quelli di Stati Uniti, Russia e medio Oriente.

Lombardia. Nel primo trimestre 2013, l’export lombardo di prodotti lapidei finiti ha raggiunto 26 milioni di euro, controvalore in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2012 (-0,4%). In crescita la provincia di Bergamo con un controvalore di 8,9 milioni di euro contro 7,6 milioni di euro dell’anno precedente (+15,9%). In positivo anche le esportazioni delle aziende di Brescia (+9,7%, per un controvalore di 4,8 milioni di euro) mentre calano quelle di Milano (-28,4%, con 4,2 milioni di euro). Tra i mercati di sbocco Stati Uniti, Medio Oriente, India e Cina.

Sicilia. In aumento l’export di marmi e graniti della Sicilia che, nei primi tre mesi del 2013, ha raggiunto un controvalore di 22,6 milioni di euro contro 19,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+15,4%). In continua crescita il distretto di Trapani che traina il comparto siciliano: le aziende del trapanese hanno esportato prodotti lapidei finiti per 13,3 milioni di euro contro 10,8 milioni di euro (+23,7%). In flessione Ragusa, con 5,9 milioni di euro contro 5,1 milioni di euro (-15,8%). Tra i mercati di spicco Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

 Trentino Alto Adige. In sostanziale tenuta l’export di materiali lapidei del Trentino Alto Adige: nel primo trimestre 2013, il controvalore di prodotti finiti ha raggiunto 11,8 milioni di euro contro 12,1 milioni di euro dell’anno precedente (-2,5%). Nello specifico, Bolzano ha esportato per un controvalore di 4,8 milioni di euro contro 5,2 milioni di euro (-7,9%) e Trento per 7,0 milioni di euro (+1,5%). Sia per Trento che Bolzano i mercati di riferimento restano sempre Germania, Svizzera e Francia.

Friuli Venezia Giulia. Il Friuli Venezia Giulia, guidato dalla provincia di Udine, ha esportato, nei primi tre mesi del 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 6,1 milioni di euro contro 5,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+4,5%). Spicca Udine, seppur in calo, che ha esportato per un controvalore di 3,8 milioni di euro contro 3,9 milioni di euro (-4,5%).

Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria. Piemonte e Valle d’Aosta, guidate dalle province di Verbano-Cusio-Ossola e Torino, hanno esportato, nei primi tre mesi del 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 8,2 milioni di euro contro 7,1 milioni di euro, in crescita del 14,9 per cento. Su tutte, si impone la provincia di Verbano-Cusio-Ossola, seppur in calo, che ha esportato per un controvalore di 3,3 milioni di euro (-4,8%). La Liguria ha esportato, nei primi tre mesi del 2013, materiali lavorati pari ad un controvalore di 4,9 milioni di euro contro 3,6 milioni di euro del 2012 (+33,9%). In aumento pure l’export di La Spezia che totalizza 2,6 milioni di euro. Tra i mercati di riferimento dell’area spiccano Svizzera e Francia.

Emilia Romagna. L’Emilia Romagna, guidata dalla provincia di Modena, ha esportato, nei primi tre mesi del 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 7,6 milioni di euro contro 6,1 milioni di euro, in crescita del 24,4 per cento rispetto al 2012. Nella regione, aumentano le esportazioni di Modena: 4,2 milioni di euro nel primo trimestre contro 2,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+53,9%). Tra i maggiori mercati di riferimento dell’area si distinguono quelli francese e statunitense.

Lazio. In crescita l’export di prodotti lapidei finiti del Lazio che, nei primi tre mesi del 2013, ha raggiunto un controvalore di 7,8 milioni di euro (+16,5%). Aumentano le esportazioni delle aziende di Roma che raggiungono 5,7 milioni di euro contro 5,4 milioni di euro del 2012 (+5,3%). Tra i maggiori mercati di sbocco si segnalano quelli di Stati Uniti e Medio Oriente.

Puglia. In flessione la Puglia che, nei primi tre mesi del 2013, ha esportato prodotti lapidei finiti per un controvalore di 3,2 milioni di euro contro 4,9 milioni di euro (-35,3%), In calo le aziende di Foggia con l’export totale che non supera 1,3 milioni di euro.

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