Cartiere Carrara rinnova l’impegno ecologico

Cartiere Carrara aderisce al consiglio d’indirizzo di Fondazione Alberitalia. Un traguardo importante per la storica azienda toscana, che le consente di partecipare alle scelte e ai progetti futuri di Alberitalia. Ovvero contrastare e mitigare l’impatto ambientale e la produzione di CO2, impegnandosi al contempo alla cura e mantenimento della biodiversità.

Fondazione Alberitalia nasce nel 2021 con lo scopo di arginare il cambiamento climatico indotto dall’uomo. Persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, lavorando su più fronti.

Progetti e scelte in chiave ambientale

  1. Servizio di approvvigionamento per le comunità, attraverso l’incentivazione della produzione di beni con basso impatto energivoro, ad es. pavimenti in legno anziché in ceramica.
  2. Creazione di benefici immateriali, come la mitigazione della crisi climatica, l’ombreggiamento degli ambienti cittadini, l’incentivazione della biodiversità.
  3. Gestione boschiva, all’interno di un Paese che vede il 37% del proprio suolo coperto da boschi, con un incremento di queste aree dal 2005 al 2015 di c.ca 58 mila ettari ogni anno (dati INFC 2015).
  4. Contalberi, il censimento del patrimonio boschivo italiano, avente l’obiettivo di piantare 60 milioni di nuovi alberi.
  5. Con i progetti Kilometro Verde Lucca (in collaborazione con Rete Clima) e Piantagioni policicliche, Cartiere Carrara contribuisce a circa il 50% degli impianti realizzati da Alberitalia.

Cartiere Carrara coinvolte nelle piantagioni policicliche

La creazione di Piantagioni Policicliche, formate da specie arboree e arbustive come Pioppi, Farnie, Carpini, Frassini contribuisce alla fissazione e all’assorbimento della CO2.
Kilometro Verde Lucca riguarda la riqualificazione di terreni in prossimità degli stabilimenti aziendali dove cresceranno piantagioni arboree e arbustive. Verrà ricostituito un querco-carpineto, tipologia forestale rarissima in Toscana, al posto di una piantagione di cloni di pioppo.

Secondo Massimo Carrara presidente di Cartiere Carrara la collaborazione con Fondazione Alberitalia consente di tutelare l’ambiente e la biodiversità gettando i semi di un futuro più verde.

“Cartiere Carrara è per noi un partner importante, che partecipa con un apporto consistente al progetto in termini di piantagioni”, ha detto Paolo Mori, direttore Alberitalia e compagnia delle Foreste. “Siamo al lavoro nello sviluppare uno speciale tool ‘Contalberi’, un vero e proprio contatore arboreo. Ci permetterà di mappare tutte le piante messe a dimora e gestite secondo i principi che si è data la Fondazione. Tra queste, naturalmente, anche le numerosissime curate da Cartiere Carrara. Curate, non è un termine casuale. Noi, così come Cartiere Carrara, siamo infatti convinti che non sia sufficiente mettere a dimora gli alberi per salvare il Pianeta. Ma è necessario un attento lavoro di cura e sostegno costante alle specie arboree e arbustive, affinché possano crescere e garantire un impatto positivo nel lungo periodo”.

Chi è Cartiere Carrara

Cartiere Carrara è uno dei principali produttori e trasformatori europei di carta da 145 anni. Fondata nel 1873 dalla famiglia Carrara, l’azienda produce e trasforma carta tissue di alta qualità destinata sia al mercato professional che a quello consumer. E’ presente nel segmento dei semilavorati destinati sia al mercato nazionale sia all’esportazione UE e extra UE. Dispone di 7 poli produttivi sul territorio italiano con 730 dipendenti e consta di una capacità produttiva annua di circa 300 mila tonnellate di carta made in Italy.

L’impegno green di Cartiere Carrara comprende importanti progetti di salvaguardia ambientale.
1. consumo di acqua, in particolare quella utilizzata per ogni tonnellata di produzione di “cartiera” è inferiore del 25% alla media del settore.
2. riduzione della quantità di rifiuti per unità di prodotto nell’ultimo triennio del 12,6%
3. tasso di produttività delle risorse (valore economico generato per ogni tonnellata di materiali utilizzati nella produzione “cartiera”) è cresciuto del 55% nell’ultimo triennio;
4. autoproduzione del 76,6% dell’energia elettrica e termica utilizzata grazie a impianti di trigenerazione ad alta efficienza per una potenza complessiva di 30,2 MW. Il risparmio è del 60% rispetto all’assetto produttivo tradizionale e impianti fotovoltaici per una potenza di 1,8 MW.

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