Buonasera Presidente: in onda un programma pasticciato

“Buonasera Presidente”, una co-produzione originale Rai Cultura – Anele, realizzata da Anele, per raccontare 10 (oppure 11?) Presidenti della Repubblica italiana, da Enrico De Nicola a Carlo Azeglio Ciampi, più Alcide De Gasperi che ha ricoperto il ruolo di Capo dello Stato provvisorio per un breve periodo nel 1946 andrà in onda in 7 puntate da 50 minuti ciascuna, ogni martedì alle 21.10 su Rai Storia. Un vero e proprio pasticcio se non un flop. 

Improbabili gli attori – non per la loro interpretazione (ce l’hanno messa tutta) – ma per la resa degli stessi nel ricreare la tensione emotiva, rivivere l’indole, la personalità e il profilo politico dei presidenti della Repubblica Italiana dal dopoguerra ai giorni nostri. L’obiettivo del programma era quello di unire immagini, testimonianze illustri e filmati di repertorio alla narrazione fiction, per realizzare una serie di “faccia a faccia” condotti dal giornalista Filippo Ceccarelli.

Ecco quindi che Antonello Fassari nel ruolo di Francesco Cossiga, Antonio Catania in quello di Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Colangeli nelle vesti di Carlo Azeglio Ciampi e ancora Paolo Sassanelli (Giuseppe Saragat), Giovanni Esposito (Giovanni Leone), Gianfranco Gallo (Enrico De Nicola), Sergio Pierattini (Luigi Einaudi), Thomas Trabacchi il più improbabile di tutti (Sandro Pertini), Amerigo Fontani (Giovanni Gronchi), Nando Paone (Antonio Segni), Paolo Ricca (Alcide De Gasperi), cercano in tutti i modi di ricreare quella tensione e quell’empatia che hanno accompagnato ciascun presidente durante il proprio mandato. Un grande lavoro con una scarsa resa.

Le interviste di Filippo Ceccarelli non hanno niente di immaginario, perché i Presidenti rispondono sempre con parole da loro realmente usate, che gli autori, con la consulenza degli storici Sabino Cassese e Alberto Melloni, hanno tratto da discorsi pubblici, libri di memorie, colloqui con giornalisti e che restituiscono un racconto reale e accurato, non solo dei momenti più istituzionali, ma anche di quelli legati all’esperienza personale, intima, di queste figure che con il loro operato hanno saputo ispirare, guidare, anche cambiare, l’Italia. Secondo il nostro parere questa è stata la scelta che non riesce a “bucare” lo schermo. Non riesce a ricreare quel patos che ha avvolto i veri protagonisti della nostra storia.

Si salvano – in quanto originali  – le testimonianze dei familiari e amici dei Presidenti, come Giancarlo Leone, Gabriella Ciampi, Ernestina Saragat, Matteo Sardagna Einaudi, Maria Cecilia Gronchi, Mariotto Segni, Maria Romana De Gasperi, Anna Maria Cossiga, e di tanti personaggi del mondo delle istituzioni e non solo, come i politici Emma Bonino, Marco Follini, Mauro Mellini, Nicola Mancino, Rosy Bindi, Luigi Zanda, il Giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato, Monsignor Vincenzo Paglia, gli storici Sabino Cassese e Alberto Melloni, co-autori del libro: “I Presidenti della Repubblica – Il Capo dello Stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana” e consulenti della serie, l’ex calciatore e Campione del Mondo sotto la Presidenza Pertini Marco Tardelli, l’alpinista Giampiero Di Federico e molti altri. Insomma si poteva stare più attenti a scegliere un cast valido e determinato. Inoltre non c’è la giusta tensione e l’inquadramento storico che riesca a creare eventi e sentimenti del periodo storico a cui tute le interviste si riferiscono.

Buonasera Presidente è una co-produzione Rai Cultura – Anele, realizzata da Anele. Prodotta da Gloria Giorgianni, autori Filippo Ceccarelli, Alessandra Cravetto, Marco Dell’Omo, Giacomo Faenza e Davide Minnella, regia Giacomo Faenza e Davide Minnella. Con la consulenza editoriale di Filippo Ceccarelli e quella storica di Sabino Cassese e Alberto Melloni. Ai telespettatori decretare se sarà un successo o un flop. Forse e nuove generazioni che non hanno avuto modo di incontrare quei leader e statisti potranno ricavarne qualcosa di buono. A chi ha conosciuto da vicino quei personaggi politici non resta che cambiare canale.

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