Bruni presidente di Apco e su 10 consiglieri 6 sono donne

Elezioni APCO 14 apr 014_bruni_2_bassa“C’è un clima nuovo nel Paese e lo si coglie. La situazione è tutt’altro che rosea, ne siamo ben coscienti, ma si percepisce, netta, una nuova fiducia, una nuova consapevolezza nelle risorse del Paese. Ci avvarremo di tutte le nostre competenze e relazioni, personali e organizzative, nazionali e internazionali. E Apco crescerà con l’Italia, per l’Italia”, dice Giuseppe Bruni, 67 anni, professionista bolognese, eletto presidente di Apco per il triennio 2014-2017.Elezioni APCO 14 apr 014_Consiglio_3_bassaL’assemblea dell’Associazione professionale italiana di consulenti di management ha eletto anche il nuovo consiglio direttiv composto ora per sei decimi da donne. “Ringrazio i soci per la fiducia”, ha esordito il neo presidente dopo la sua elezione, “che voglio ricambiare con forte impegno  verso un’energica azione di incremento della base associativa. Obiettivo da cogliere valorizzando ciò che è e rappresenta Apco per il Paese. L’Unione europea afferma che la propria economia potrà competere solo se sarà un’economia basata sulla conoscenza. E in tale economia, noi siamo i portatori di quella conoscenza, di più: delle competenze necessarie. I consulenti di management rappresentano una risorsa insostituibile”.

“Apco”, ha proseguito Bruni, “é pronta al ruolo che la legge 4/2013 le affida: elevare le competenze dei consulenti di management per contribuire alla crescita dell’economia del Paese. Un lavoro che stiamo facendo da oltre 45 anni, intensamente, coniugato a una visione internazionale.” Basi che Apco ha saputo dare a questa visione, ancorandole al network mondiale, Icmci, di cui fanno parte i soci Apco attestati come Certified management consultant. Formazione e network mondiale: le due principali direttrici lungo le quali si svilupperà la nostra azione quelle cui daranno gambe le molteplici nostre iniziative per mettere al servizio della comunità nazionale quel immenso patrimonio di competenze di cui sono portatori i nostri consulenti”.

“Inizieremo con la valorizzazione delle “vituperate” imprese pubbliche: siamo in grado di dimostrare che si può trarne benefico, anche solo dal venderle sane. Continueremo con la formazione alla messa a valore di ciò che tutti riconoscono essere patrimoni d’ineguagliabile ricchezza nazionale: quello culturale, artistico, paesaggistico, dell’ “Italian way of life”. Non si potrà prescindere in questo percorso di apertura all’internazionalizzazione da quella grande occasione di opportunità che sarà Expo Milano 2015. Grande per l’impatto comunicativo, ma soprattutto rilevante per la creazione da parte di Apco di un concreto e stabile sistema di relazioni fra il network Icmci e le eccellenze italiane”.

Giuseppe Bruni ha una lunga carriera nella consulenza e nella direzione aziendale. Prima come dirigente di organizzazioni datoriali e sindacali a livello nazionale e internazionale (Berlino), poi come dirigente di imprese private, cooperative, pubbliche ricoprendo cariche ad ogni livello di responsabilità. Consulente di management dal 1990, é socio qualificato Apco-Cmc e come consulente si interessa principalmente di progetti di riorganizzazione e riposizionamento strategico, M&A, marketing strategico, piani di sviluppo. In Apco dal 2006, Bruni é stato prima coordinatore della delegazione Apco per l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, poi dal 2009 al 2013 componente del consiglio direttivo.

Il nuovo consiglio direttivo è composto da Claudio Barella (Piemonte), Patrizia Benedetti (Lombardia), Maurizio Catalano (Toscana), Sara Del Lungo (Lazio), Angela Minutella (Toscana), Patrizia Pasi (Emilia Romagna), Cesara Pasini (Lombardia), Getty Pollara (Lombardia), Giuseppe Spedicato (Puglia) e Paolo Zaramella (Veneto). La presenza di una maggioranza femminile del consiglio direttivo è ujn segnale che l’associazione vuole lanciare al mondo imprenditoriale per la valorizzazione del lavoro femminile, ricordando che in Italia non siamo ancora giunti alla effettiva parità dei sessi: la graduatoria del World economic forum, che valuta la disparità di genere, vede l’Italia al 71esimo posto su 136 paesi del mondo, con solo il 13% di dirigenti donna.

L’elezione del nuovo presidente rientra in un solco di rinnovamento che Apco persegue fin dal 2013 con la ridefinizione della fruizione di tutti i canali di comunicazione, dal restyling del sito –  www.apcoitalia.it, all’intensificazione della presenza sui social network. Ma soprattutto con un loro utilizzo che va oltre l’informazione per attrarre ed erogare servizi. E non solo ai soci, più generalmente, ai consulenti di management. Inoltre continua rinnovata la pubblicazione bimestrale della rivista Meta come inserto su Hbr Harvard business review.

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