Il comparto delle industrie dei beni di consumo, dà lavoro a oltre un milione di persone (pari al 25% dei posti di lavoro dell’industria), incide per il 32,5% sui consumi totali delle famiglie e contribuisce per il 23,7% alla creazione di valore del settore industriale. Ibc associazione che le rappresenta – www.ibconline.it – ha rinnovato ad Aldo Sutter l’incarico di presidente per il prossimo triennio. L’imprenditore, 52 anni, quinta generazione della famiglia Sutter, è amministratore delegato della multinazionale italiana a proprietà familiare – storica azienda fondata in Svizzera nel 1858 – che porta il suo nome e produce e commercializza prodotti per la pulizia, la cura, la disinfezione degli ambienti domestici e professionali. Alla vicepresidenza sono stati chiamati Stefano Agostini (presidente e amministratore delegato di Sanpellegrino – Nestlè Waters), Renato Bonaglia (amministratore delegato di Alcass) e Gino Lugli (amministratore delegato di Ferrero).
Fanno parte del consiglio direttivo: Giandomenico Auricchio (Auricchio), Giuseppe Dossena (Balconi Dolciaria), Alessandro d’Este (Bauli), Alberto Frausin (Carlsberg), Angel Sànchez (Conserve Italia), Stefano Camera (Cuki Cofresco), Stefano Ricotti (Dalter Alimentari), Lorenzo Beretta (F.lli Beretta), Piero Tansella (Fater), Fiorello Bianchi (FHP Vileda), Gianpietro Corbari (Granarolo), Annalisa Sassi (Gruppo Casale), Antonio Posa (Kellogg), Marco Querzoli (Kimberly Clark), Flavio Ferretti (Lavazza), Biagio Mataluni (Olio Dante – Oleifici Mataluni), Roberto Barbieri (Osram), Luca Paglieri (Paglieri Sell System), Alessandro Rosi (Parmacotto), Luigi Del Monaco (Parmalat), Massimo Gaetarelli (Pastificio Gaetarelli), Luigi Prevosti (Prealpi), Sami Kahale (Procter & Gamble), Mario Preve (Riso Gallo), Roberto Leopardi (S.C. Johnson), Giorgio Zubani (Valledoro).
“In un quadro di stagnazione dei consumi”, ha detto Sutter,“Ibc è chiamata a intensificare i suoi sforzi per aiutare le imprese a esprimere al meglio il loro potenziale competitivo nelle relazioni di filiera. Ci concentreremo sul miglioramento dei rapporti tra industria e distribuzione, anche con l’obiettivo di favorire prese di posizione omogenee su tutti i temi di comune interesse. Ibc non farà mancare il suo contributo nel caso in cui si debbano contrastare nuovi interventi di tassazione dei consumi, che avrebbero effetti pesanti sulla vita delle imprese e di chi ci lavora. E sarà in prima linea nel richiedere interventi per la liberalizzazione dei settori protetti e la riduzione della spesa pubblica improduttiva. Rafforzeremo inoltre la nostra comunicazione con la base associativa, costituita da 33 mila aziende grandi e piccole, italiane ed estere, alimentari e non food che giocano un ruolo di primissimo piano nel sistema industriale italiano”.
Le imprese rappresentate da Ibc sono attive in Italia e all’estero nei settori specializzazione della produzione italiana di qualità: alimentare, bevande, prodotti per la cura della casa e della persona, tessile e abbigliamento, arredo e prodotti/accessori per la casa. Il fatturato globale al consumo generato è di oltre 100 miliardi di euro; il loro peso sul valore aggiunto industriale è di circa 29%. Il numero di occupati è pari al 35% di quelli dell’industria in senso stretto.