E’ dotato di 1,4 miliardi di euro, il nuovo prodotto BEI FEI che dovrebbe mobilitare 13 miliardi di nuovi prestiti a favore delle PMI. Prestiti a cui partecipano 22 Stati membri, tra cui l’Italia.
Coronavirus: le tappe 2020 della risposta UE
Il nuovo prodotto BEI FEI si inserisce nell’ambito del Fondo europeo di garanzia gestito dal gruppo BEI (composto dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti). Sono garanzie su segmenti di cartolarizzazione a beneficio delle imprese colpite dalla pandemia di coronavirus nei 22 Stati membri partecipanti.
Cos’è il Fondo europeo di garanzia per le PMI
BEI e FEI hanno finora approvato progetti nell’ambito del Fondo per un valore totale di 17,8 miliardi di euro, che dovrebbero portare gli investimenti mobilitati a circa 143,2 miliardi di euro.
Come funziona il nuovo prodotto di cartolarizzazione sintetica
La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria nella quale una banca individua un pool di attività esistenti (un portafoglio di prestiti) che detiene nel proprio bilancio. Lo suddivide in segmenti con profili di rischio/rendimento diversi rispetto all’intero pool e trasferisce una parte del rischio derivante dal pool. Lo fa acquistando la protezione di un segmento specifico (per esempio tramite una garanzia su tale segmento di rischio) da un venditore di protezione, al quale l’ente cedente corrisponde in cambio un premio.
BEI si fa carico della protezione dei prestiti alle PMI
Nell’ambito del nuovo strumento il gruppo BEI funge da venditore della protezione. Offre protezione agli intermediari finanziari sotto forma di garanzia su un segmento di rischio specifico di un portafoglio di attività esistente. Ma a condizione che questo portafoglio di prestiti non superi alcune dimensioni massime e contenga solo esposizioni non deteriorate. In cambio della garanzia, il gruppo BEI addebiterà all’intermediario finanziario una commissione di garanzia sovvenzionata.
L’intermediario finanziario dovrà trasferire, nella misura più ampia possibile, il vantaggio finanziario derivante dalla questa operazione ai beneficiari finali del nuovo strumento. Ovvero alle aziende che riceveranno nuovi prestiti. L’intermediario finanziario è tenuto a utilizzare il capitale regolamentare liberato grazie alla garanzia del Fondo per costituire un nuovo pool di attività e soddisfare il fabbisogno delle aziende. Tutto questo nel rispetto di determinate condizioni in termini di rischio, volume e scadenza dei nuovi prestiti.
Obiettivo di questo nuovo prodotto
L’obiettivo è quello di generare nuovi prestiti più rischiosi alle PMI. In questo modo si libera la capacità di prestito degli intermediari finanziari impedendo che le loro risorse siano trasferite verso attività a basso rischio. Anziché essere utilizzate per prestiti alle PMI. Tale intervento comporta effettivamente un rischi. La crisi economica porterà a declassamenti dei portafogli di prestiti esistenti e quindi un aumento della domanda di capitale di questi intermediari.