di Antonio Barbangelo. Nel 2012 l’Italia si conferma il primo fornitore di vini degli Stati Uniti. Il fatturato delle aziende vinicole nazionali sul mercato americano è stato pari a circa 1,5 miliardi di dollari, con una quota del 29,2% del totale importato. E’ quanto emerge dall’ultimo Report di U.S. Department of Commerce. Nel podio dei primi paesi esportatori il Belpaese precede la Francia, che ha un valore esportato di 1,4 miliardi di dollari e una quota del 27,2%; al terzo posto l’Australia registra 0,5 miliardi e una quota del 10,6%, in discesa rispetto ai dati degli anni precedenti (nel 2010 era al 14,4%). Aumenta intanto la concorrenza da parte dei paesi dell’America Latina: l’Argentina e il Cile hanno esportato vini per 0,4 e 0,3 miliardi di dollari con un incremento, rispettivamente, del 17,7% e del 16,4% rispetto al 2011. Tra le tipologie di vini, la migliore performance italiana riguarda i vini spumanti le cui esportazioni verso gli Usa hanno raggiunto 187,7 milioni di dollari, in crescita del 5,6% sul 2011. Un dato interessante, se si considera che le importazioni statunitensi totali di spumanti hanno avuto un calo dello 0,9%.
La Francia rimane il primo fornitore di spumanti per gli americani con una quota di mercato del 65%, mentre l’Italia è seconda con il 24,1%. Il dato in Usa fa parte di un trend positivo per il settore: l’export complessivo dei vini italiani nel 2012 (vendemmiati nel 2011 o di precedenti riserve) hanno registrato un valore pari a 3,8 miliardi di euro, con un incremento dell’8,2% sull’anno precedente. La regione che ha esportato di più è stata la Toscana; il calo più sensibile a livello nazionale si è avuto per i vini sfusi (meno 22%).