Tumore del rene: diagnosi precoce e più ricerca

In occasione della Giornata Mondiale del Rene (13 marzo), l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano pone l’accento su un tema di crescente rilevanza: il tumore del rene. Questa patologia, in aumento negli ultimi anni, registra in Italia oltre 13.000 nuove diagnosi ogni anno, con una maggiore incidenza tra gli uomini (rapporto 2:1). Sebbene colpisca prevalentemente adulti e anziani, esistono forme rare che interessano anche i giovani. Tra i principali fattori di rischio: il fumo, l’obesità, l’ipertensione e una predisposizione genetica, seppur presente solo in una piccola percentuale di pazienti.

Evoluzione nelle Tecniche Diagnostiche e nell’Approccio Conservativo

L’aumento delle diagnosi è dovuto sia a un reale incremento dell’incidenza della malattia, sia alla diffusione di tecniche diagnostiche avanzate Come per esempio l’ecografia, che consentono di individuare il tumore nelle fasi iniziali.

Dottor Nicola Nicolai, responsabile della Struttura Complessa di Oncologia Chirurgica Urologica.

“Circa il 50% dei tumori renali viene diagnosticato quando la massa è inferiore ai 4 cm (stadio T1a), nota come piccola massa renale. In passato, la scoperta di una formazione renale portava quasi sempre alla nefrectomia radicale, con la rimozione completa del rene. Oggi, grazie a un approccio più conservativo e personalizzato, si predilige la resezione parziale. Possibilmente con tecniche mini-invasive come la laparoscopia o la chirurgia robotica”.

Nuove Frontiere della Ricerca

Per migliorare la diagnosi precoce, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano sta esplorando nuove tecnologie.Tra cui la biopsia liquida, che mira a individuare DNA e cellule tumorali circolanti nel sangue.

“Siamo ancora in fase esplorativa, ma questa tecnica potrebbe rivoluzionare la diagnostica non invasiva”. Afferma Nicolai. Inoltre, l’intelligenza artificiale e il machine learning stanno migliorando l’accuratezza delle immagini radiologiche, permettendo una distinzione più precisa tra tumori benigni e maligni.

Trattamenti Innovativi: Chirurgia Mini-invasiva, Crioterapia e Radioterapia

Negli ultimi anni, l’approccio terapeutico al tumore renale è cambiato radicalmente. Oltre alla chirurgia mini-invasiva, tecniche come la crioterapia e la radioterapia emergono come valide alternative per le piccole masse renali.

“Il nostro Istituto è stato tra i primi in Italia a introdurre la crioterapia percutanea con ottimi risultati”. Dice Nicolai. “Grazie a un team multidisciplinare, oggi possiamo adattare le strategie terapeutiche a ogni singolo paziente, Includendo chirurgia conservativa, crioterapia, radioterapia e programmi di osservazione attiva”. Per i tumori più avanzati, l’integrazione tra tecniche chirurgiche innovative e nuovi trattamenti medici sta migliorando significativamente gli esiti oncologici.

Uno Studio Finanziato da AIFA per Ottimizzare le Terapie

“Per i pazienti con tumori asportati ad alto rischio di recidiva, localmente avanzati o oligometastatici, oggi sono disponibili terapie innovative. L’uso di immunoterapia, da sola o in combinazione con farmaci a bersaglio molecolare, ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva e migliorare la sopravvivenza”. Ha detto il Professor Giuseppe Procopio, Direttore del Programma Prostata e dell’Oncologia Medica Genitourinaria.

L’Istituto sta conducendo studi clinici su nuove classi di farmaci e su tumori rari del rene, per i quali le opzioni terapeutiche sono limitate.Recentemente, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha finanziato uno studio prospettico coordinato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lo studio ha convolto 50 centri in tutta Italia. L’obiettivo è raccogliere dati real-world per ottimizzare i trattamenti e affinare le strategie terapeutiche per il tumore del rene.

 

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