Snam conclude emissione di un Transition Bond da 500 mil

Snam. alla fine ce l’ha fatta. Ha concluso l’emissione del suo primo Transition Bond, i cui proventi verranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, i cosiddetti Eligible Projects, come definiti nel Transition Bond Framework pubblicato ieri.

L’emissione, rivolta agli investitori istituzionali, ha raggiunto un picco di più di tre volte l’offerta, con un’elevata qualità e un’ampia diversificazione geografica degli investitori.

Le caratteristiche del Transition Bond:

Importo: 500 milioni di euro

Scadenza: 17 giugno 2030

Cedola annua del 0,75% con un prezzo re-offer di 99,856% (corrispondente ad uno spread di 80 punti base sul mid swap di riferimento).

L’amministratore delegato di Snam, (rating Baa2 per Moody’s, BBB+ per S&P e BBB+ per Fitch) Marco Alverà, ha sottolineato il successo del primo Transition Bond.

Snam fa da apripista a livello mondiale, è un segnale di fiducia del mercato verso le nostre iniziative nella transizione energetica e ci incoraggia a proseguire questo percorso con ancora maggiore determinazione.

Secondo Alverà la finanza sostenibile è un pilastro della strategia ESG di Snam e darà un contributo fondamentale allo sviluppo delle attività e delle tecnologie per la decarbonizzazione e il Green Deal, dall’idrogeno al biometano all’efficienza energetica.

Con l’emissione del suo primo Transition Bond, che segue l’emissione del Climate Action Bond di febbraio 2019, Snam punta a garantire il pieno allineamento della strategia finanziaria dell’azienda con la transizione energetica attraverso i propri obiettivi di sostenibilità, oltre che espandere ulteriormente la propria base di investitori.

Il Transition Bond Framework è a disposizione del pubblico sul sito internet della società (https://www.snam.it/it/investor-relations/debito_credit_rating/transition_bond.html).

Le obbligazioni rientrano nell’ambito del Programma EMTN (Euro Medium Term Note) di Snam da 11 miliardi di euro deliberato dal CdA del 2 ottobre 2019 e saranno quotate presso la Borsa del Lussemburgo.

Il collocamento è stato organizzato e diretto, in qualità di Joint Bookrunners, da Banca IMI, BBVA, BNP Paribas, BofA Securities, Goldman Sachs, JP Morgan, MUFG, Société Générale e UniCredit.

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