Quanto rischiano le Pmi? Ce lo dice Cineas

Che tipo di collaborazioni stanno avviando le Pmi per intercettare le più promettenti innovazioni tecnologiche? Come si sono tutelate dal rischio negli ultimi tre anni e che cosa faranno in futuro? Nella valutazione dei dipendenti quanto contano le abilità relazionali rispetto alle competenze tecniche? Con quale livello di priorità vengono affrontate le minacce informatiche?

Risponderà anche a queste domande la V edizione dell’Osservatorio Cineas-Mediobanca sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane che verrà presentata mercoledì 27 settembre 2017, presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano (Piazza Leonardo da Vinci, 32). Novità dell’edizione 2017 è la collaborazione al progetto da parte di 8 partner, società associate al Consorzio di primario livello in ciascun settore a livello nazionale e internazionale:

Compagnie Assicurative

 Allianz
 Cattolica Assicurazioni
 Gruppo Reale Mutua
 QBE
 Zurich

Società di brokeraggio

 Mansutti

• Società bonifica e ripristino

 Benpower

• Società peritali

 C&P

“La nostra indagine – commenta Adolfo Bertani, Presidente di Cineas, Consorzio universitario non profit fondato dal Politecnico di Milano nel 1987 – intende non solo fotografare la gestione integrata dei rischi da parte delle medie aziende italiane, ma anche valutare il suo evolversi nel tempo. Questo vuol dire una panoramica molto ampia di come l’azienda si confronta con alcuni argomenti disciplinati dalle normative (governance, sicurezza sul lavoro, rischio inquinamento, ecc..), ma soprattutto un approfondimento sulla capacità delle imprese di cogliere le migliori opportunità sul mercato, attraverso: innovazioni di prodotto e di processo, capacità di ritenzione delle risorse chiave, gestione della supply chain, potenzialità produttiva e di vendita in Italia e all’estero, nonché pianificazione del passaggio generazionale. Infatti, tutti questi aspetti fanno parte del processo integrato di valutazione dei rischi”. Una sezione del report sarà dedicata ai piani formativi previsti in azienda sul tema e alle risorse che saranno coinvolte nelle attività.

La V edizione dell’Osservatorio fornirà agli operatori del mercato molti spunti di riflessione grazie alle sue peculiarità:

1. riguarda solo le medie imprese italiane (con un numero di dipendenti tra 50 e 499 unità e con un fatturato netto compreso tra i 16 milioni e i 355 milioni di euro a livello consolidato).

2. Presenta una classificazione dei profili di rischio in ordine di priorità sulla base della rilevanza attribuita da parte degli imprenditori. Per ogni profilo vengono richieste le scelte di trasferimento assicurativo e la disponibilità sul mercato di prodotti adatti alle esigenze di copertura dell’azienda.

3. La classificazione dell’esposizione ai rischi viene indagata anche nei diversi settori merceologici: alimentare, chimico-farmaceutico, meccanico, metallurgico e beni per la persona e la casa.

4. Dall’indagine emergono dati sulla gestione del rischio che vengono confrontati con i risultati di fatturato. Negli ultimi due anni si sono evidenziate correlazioni positive tra la gestione integrata dei rischi e le performance economiche dell’azienda, ma anche tra la gestione dei rischi e la capacità di innovazione nonché con la proiezione verso i mercati internazionali maggiormente attrattivi.

Gli spunti della IV edizione 2016 
L’indagine è stata condotta su un campione di 280 aziende con un fatturato medio di 60 milioni di euro, in cui la quota dell’export ammonta al 45,5%, e una media di 156 dipendenti. In testa alla classifica dei rischi maggiormente percepiti quelli derivanti dal mancato rispetto di obblighi normativi (sicurezza sul lavoro, responsabilità civile per difettosità del prodotto e rispetto della normativa fiscale); al terzo posto il cyber risk e al quinto il rischio reputazionale (in salita rispetto all’anno precedente). La IV edizione ha messo in evidenza che le aziende dotate di un sistema integrato e trasversale di gestione dei rischi realizzano il +38% di ROI. Nel 76% dei casi per la realizzazione del sistema di gestione del rischio si ricorre a partner esterni, spesso di natura consulenziale. Meno frequente la presenza assicurativa (28,8%).

Cineas, Consorzio universitario non profit fondato nel 1987 dal Politecnico di Milano, si occupa di formazione manageriale sui temi della gestione dei rischi e di diffusione della cultura della prevenzione. Oggi il Consorzio annovera 59 soci di cui 5 atenei, primarie compagnie assicurative a livello nazionale e internazionale, società di brokeraggio, associazioni di categoria, aziende e studi professionali. Attualmente, il Consorzio organizza 8 master annuali: Risk engineering e management on line, Insurance financial risk management, Environmental risk assessment and management, Loss adjustment basic on line, Loss adjustment advanced, Expert loss adjuster, Hospital risk management e Life Skills. Dalla sua costituzione, Cineas ha formato circa 2280 manager del rischio che rivestono ruoli di prestigio nelle principali aziende del mercato. La faculty del Consorzio è composta da 250 professionisti, esperti nelle singole discipline, provenienti sia dal mondo accademico che da quello aziendale e consulenziale.

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