Positive Business Forum. Positività e flessibilità
skill psicologiche delle strutture organizzative

Achor
di Marco Masella, direttore della Scuola di Palo Alto.
Positività e flessibilità entrano di diritto nelle strutture organizzative. Si tratta di vere e proprie skill psicologiche, che possono essere acquisite con training e allenamento, così come si può imparare a giocare a tennis o a sciare, e la cui efficacia è “evidence-based“, ovvero dimostrata a livello scientifico da moltissimi studi. La ricerca dimostra che quando il nostro cervello è positivo la dopamina irrompe prepotentemente nel nostro sistema attivando i centri dell’apprendimento. Quando la nostra mente è pervasa da queste sostanze siamo più capaci di organizzare le nuove informazioni e mantenerle vive a lungo nella nostra mente nonché a recuperarle quando servono, pensiamo più rapidamente e con maggiore creatività, diventiamo più abili nel fare analisi complesse e a risolvere i problemi, troviamo modi nuovi di fare le cose.

Quando il nostro approccio mentale e il nostro stato d’animo è positivo siamo più intelligenti, più motivati e perciò abbiamo maggiore successo. La felicità è il centro e il successo ruota attorno a essa. Allenare il nostro cervello alla felicità si può e farlo è di estremo interesse non solo a livello personale ma anche a livello di “sistema”. Per gran parte del ventesimo Secolo, negli ambienti di ricerca più stimati si avvallava comunemente l’idea che, dopo l’adolescenza, il nostro cervello diventasse immutabile e rigido. Qualche anno dopo diventò di dominio pubblico una ricerca sui tassisti londinesi attraverso la quale scoprirono che il loro cervello aveva un ippocampo più sviluppato (la struttura cerebrale dedicata alla memoria spaziale) rispetto ad una persona media, direi prova inconfutabile che la complessità urbanistica alla quale quotidianamente sono sottoposti ha stimolato un mutamento significativo nell’area del cervello deputata a svolgere tale attività.

Se addirittura il cervello attraverso l’allenamento ha la proprietà di mutare la propria conformazione, pensiamo a quanto potenzialmente siamo in grado di cambiare il nostro atteggiamento a dispetto di ogni predisposizione genetica al pessimismo. Non a caso, uno dei leit motiv del Positive Business è: “Non si è felici perché si ha successo, ma si ha successo perché si è felici”.

Ma come sostiene Shawn Achor – uno dei maggiori esponenti del positive business – nel suo libro “The Happiness Advantage” (trad. Italiana “Il Vantaggio della Felicità” edito da Scuola di Palo Alto): “Senza la capacità di apportare cambiamenti positivi duraturi parlare di felicità sarebbe uno scherzo crudele – una bella pacca sulla spalla per coloro che sono già felici e hanno già successo, ma una cosa assolutamente inutile per tutti gli altri. A cosa serve aver scoperto che la felicità alimenta il successo se non possiamo concretamente diventare più felici?”. È proprio questo il grande contributo della scienza positiva: quello di averci dato un metodo e degli esercizi concreti attraverso i quali allenarci ad essere più solidi e ottimisti nell’affrontare ogni accadimento della vita e ad assumere la felicità delle persone come un valore e allo stesso tempo come strumento per il benessere personale e la prosperità del business.

Per la business community italiana è indispensabile oggi un cambio di rotta, un nuovo modo di operare seguendo gli insegnamenti della scienza positiva, e il 27-28 marzo del 2013 si presenterà l’occasione di vedere riuniti per la prima volta in Europa i massimi esperti mondiali sull’argomento che presenteranno i loro studi e le applicazioni pratiche in occasione del Positive Business Forum di Milano.

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