“Mad in Italy” in libreria. 15 consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia

Fare impresa, farla crescere, investire, innovare. Restando in Italia, nonostante tutto. Nonostante le tasse, un corpo normativo intricato, incentivi vicini allo zero. Nonostante l’Italia. Roba da pazzi? Forse, ma proprio l’Italia del genio, del know how che nasce dall’artigianalità e dalla tradizione, ha ispirato Milc, l’agenzia di comunicazione senese, che ha creato la campagna “Mad in Italy!” – www.progettomadinitaly.it. Un’idea semplice quanto efficace: prendere una manciata di imprenditori, tanto folli da pensare di mantenere le loro “creature” nel nostro Paese e sbatterli sulla prima pagina di un portale creato ad hoc imbrigliati in una camicia di forza accanto alla loro case history. Il tutto gratuitamente. Due anni dopo Mad in Italy diventa un libro edito da Rizzoli e presentato a Milano nel corso della Settimana della Comunicazione, il più grande appuntamento italiano dedicato alla comunicazione che riunisce in 7 giorni cittadini, imprese e professionisti del settore con oltre 100 eventi in calendario aperti e gratuiti.

“Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia” scritto da Giampiero Cito e Antonio Paolo, due pubblicitari dell’agenzia di comunicazione Milc, è una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di un Paese geniale e complicato, come l’Italia. Un vademecum che raccoglie semplici consigli rivolti a tutti coloro che non vogliono arrendersi, a tutti coloro che credono che in Italia si possano ancora realizzare idee d’impresa con successo. Storie scritte non da venture capitalist o consulenti di gestione aziendale. Storie del presente e del passato raccontate per indicare sentieri di speranza per il futuro. Quindici consigli che, nelle intenzioni degli autori, saranno utili “per riappropriarsi di uno spirito che si sta smarrendo: rivitalizzare l’Italia con le idee”. Ogni consiglio è corredato da esempi pratici, ossia illustrato dalla viva voce degli imprenditori che, ritratti in camicia di forza, hanno raccontato la storia della nascita e della realizzazione della propria idea d’impresa. Tra le storie “Mad” c’è quella di Paolo Barberis, fondatore di Dada, che sedici anni fa, ancora studente di architettura, decise di avventurarsi insieme a tre compagni di università nel mondo del web. Uno spirito innovativo che ha contagiato anche l’avventura imprenditoriale di Simone Bachini e di Arancia Film, casa di produzione cinematografica indipendente, quella de “L’uomo che verrà”, nata dall’incontro di due talenti e dal coraggioso sviluppo di una loro idea. Un altro esempio di “Impresa Mad” è rappresentato da Aurelio Barbieri. Già dipendente della Frilli Impianti, società di distillazione, alla fine degli anni Ottanta, prese il timone dell’azienda, quando il fallimento era ormai imminente, riuscendo a invertire la rotta e, in seguito, a rilanciare il gruppo a livello internazionale. Anche Danilo Ragona è uno dei protagonisti del progetto Mad in Italy. Il genio torinese, che ha posato come i suoi colleghi in camicia di forza, in pieno stile Mad in Italy, ha reinterpretato le esigenze delle persone disabili, fondendo i concetti di bellezza e funzionalità in un prodotto industriale, fino a riuscire nell’impresa Mad di realizzare la propria sedia a rotelle “B-Free Multifunction”. Un prodotto Mad sia dal punto di vista estetico sia da quello funzionale, che gli è valso il prestigioso “Odisseo 2008 per l’interfunzionalità e l’innovazione” dell’Unione Industriale di Torino. Hanno guardato oltre, scegliendo di fare un tuffo nel passato per offrire un gelato senza additivi, dal gusto semplice e pulito che portasse ad antiche memorie, Federico Grom e Guido Martinetti, inventori del marchio Grom. Prima donna a indossare la camicia di forza, Anna Ferrino, ha raccontato per Mad la storia del celebre marchio leader nella progettazione e realizzazione di prodotti e accessori per l’alpinismo e l’outdoor. Una sfida vinta anche dal presidente della cooperativa “Placido Rizzotto” e del consorzio “Libera terra Mediterraneo” Gianluca Faraone, imprenditore in una terra “difficile”, che ha saputo far crescere un progetto d’impresa, liberando il mercato del lavoro e della produzione agricola dal sistema mafioso. Ha combattuto per migliorare l’ambiente, invece, Alberto Bertone, presidente e ceo di Fonte di Vinadio, l’azienda che imbottiglia e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna, che in poco più di dieci anni è riuscita a scalare i vertici nel mercato dell’oro blu e ha iniziato a battere la strada dell’ecosostenibilità, arrivando al lancio della bio-bottle: la bottiglia fatta di nuovo tipo di materiale smaltibile in discariche industriali in 80 giorni senza lasciare residui. Artigianalità e attenzione per il proprio territorio sono di casa nella storica attività di Paluani: l’azienda dolciaria che ha costruito la sua fortuna scegliendo di affidarsi a pasticceri e fornai per portare sulle nostre tavole un prodotto fatto in maniera artigianale, solo sfornato in una pasticceria un po’ più grande.

Milc è un’agenzia di comunicazione pubblicitaria, specializzata in progetti di comunicazione tradizionale, web, social e mobile. Nel suo portfolio clienti figurano brand di livello nazionale come il Gruppo Montepaschi, Unesco, Novartis, Maggiore Rent, RCR, Banfi, Cecchi, Sixtus, Estra, Coop Centro Italia.

 

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