Lo spot ti stufa? Prova con SoundsOfThings. Intervista al ceo Germano Marano

SoundOfThings startup al momento in crowdfunding sul portale Starsup, ha creato il Sound Emotion per portare ad un nuovo livello l’interazione tra brand e clienti. .

Nonostante il ritorno alla crescita, che ha visto nel 2016 il settore dell’advertising crescere del 4% rispetto al 2015 con Internet che si conferma il secondo mezzo pubblicitario con il 30% di share, per un totale di 7,75 miliardi di euro, secondo uno studio della società di ricerca Digital Connection –  e ripreso da Forbes – , il 49% dei consumatori tende a ignorare contenuti pubblicitari che sono ritenuti irrilevanti o invadenti. Abbiamo intervistato Germano Marano ceo e fondatore della startup SoT.

Domanda. In che cosa si differenzia la proposta di SoundsOfThings rispetto al panorama attuale?
Risposta. SoundsOfThings ha sviluppato una sound marketing platform che permette di integrare ad una foto un audio, frutto dei suoni legati a specifiche emozioni e parole, creando un sound unico ed irripetibile. SoT permette infatti di comunicare in ogni canale e media disponibile grazie al Sound Emotion: uno strumento di comunicazione che attinge dalla forza visiva dell’immagine e dalla forza emotiva del suono, associando a ogni fotografia un suono che rappresenta l’immagine stessa.

D. In che modo SoundsOfThings pensa di inserire la pubblicità all’interno del contenuto editoriale. Ci può fare degli esempi?
R. SoundsOfThings ha ideato un contenuto di nuova generazione, il Sound Emotion, nel quale il messaggio pubblicitario e il contenuto editoriale assumono la stessa forma con lo scopo di catturare l’interesse del pubblico, che percepisce il messaggio pubblicitario, non più come un elemento esterno che distoglie l’attenzione dal contenuto principale, ma come parte integrante del contenuto editoriale. Il Sound Emotion è presente in qualsiasi ambiente in cui c’è il suono e permette di interagire con l’app di SoundsOfThings, invitando a eseguire un azione un utente che sta ascoltando un media tradizionale (TV, radio). Immaginiamo ad esempio di vedere un video (in qualunque mezzo sia ospitato e qualunque sia la natura del video), che ha integrato un Sound Emotion; quest’ultimo entrerà in contatto con l’app di SoundsOfThings senza interrompere l’esperienza visiva dell’utente ma creando un secondo schermo sullo smartphone dell’utente stesso per proporgli successivamente un’ esperienza emozionale senza precedenti con un invito implicito a compiere un’azione. Il tutto avviene senza che si verifichi nessuna interruzione durante il passaggio dal video originale all’app di SoT. In questo modo, SoundsOfThinghs riesce a trasformare un messaggio pubblicitario in un’ esperienza emozionale nuova e coinvolgente. Il Sound Emotion è stato testato in un account Instagram dove oggi ci sono più di 115.000 followers (https://www.instagram.com/soundsofthings/ ).

D.  Quali sono i vantaggi per un brand nell’utilizzare SoT? Avete stipulato già delle partnership?
R. SoundsOfThings si propone di risolvere il problema del calo di attenzione dei consumatori agli annunci pubblicitari, a nostro avviso imputabile all’abuso dell’utilizzo dell’immagine. Il modello attuale di advertising non porta più benefici alle aziende, in quanto i consumatori sono riluttanti a interagire con contenuti che ritengono intrusivi e poco attinenti. Grazie al Sound Emotion, SoundsOfThings mette il suono prima dell’immagine riuscendo a immergere il contenuto pubblicitario all’interno di quello editoriale aumentando l’engagement degli utenti al messaggio pubblicitario e offrendo così alle aziende uno straordinario modo per comunicare con i consumatori. Al momento, il team di SoundsOfThings è concentrato nella campagna di equity crowdfunding sul portale StarsUp e se tutto andrà secondo i piani nel 2018 è previsto un lancio di una campagna con un brand early adopter nel Regno Unito.

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