L’aumento dell’Iva sulle opere d’ingegno
è uno sgambetto all’industria culturale italiana

polillo_marco_fi--400x300“L’innalzamento dell’Iva delle opere dell’ingegno allegate ai prodotti editoriali, disposto dal decreto Ecobonus, contraddice quanto annunciato in Parlamento dallo stesso Governo Letta”. E’ dura la posizione del presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo dopo che il provvedimento è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. “Il premier”, ha proseguito Polillo, “con il discorso sulle linee programmatiche del nuovo esecutivo in cui si annunciavano politiche di promozione per l’Industria culturale e un rilancio dell’enorme patrimonio artistico del Paese ci aveva dato speranze. Un aumento di 17 punti di Iva (e, in assenza di modifiche normative, fra un mese di 18 punti) comporterà la morte di un segmento distributivo la cui mission era quella di aiutare la promozione della cultura nel Paese, a tutela del patrimonio artistico italiano. Cd e dvd audiovisivi o musicali allegati a quotidiani e periodici, così come eserciziari e altri contenuti allegati ai libri, hanno infatti svolto in questi anni un’importante funzione per la promozione e la diffusione della cultura a costi contenuti per le famiglie italiane. Tale inasprimento fiscale, adottato inoltre senza neanche aver consultato gli operatori della filiera per valutare l’impatto reale sul mercato, costituisce un attacco illogico alle imprese culturali ed editoriali che ci allontana dall’Europa. L’effetto finale sarà la contrazione immediata e progressiva del mercato con il paradosso di avere un mancato introito per le Casse dello Stato, anziché un incremento di gettito per l’Erario. Quindi, oltre al danno, l’aumento dei prezzi dei beni culturali, anche la beffa, il buco per i conti pubblici”.

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