La moda Italiana a New York
con lo show room ideato da Laura Chini

Showroom-3La moda italiana sbarca a New York con lo show room ideato da Laura Chini, fondatrice di T-Project e direttrice dell’Alta Scuola di Pelletteria Italiana a Firenze che da anni collabora con gli operatori del distretto del lusso toscano. Una rete di imprese, fra cui il marchio dell’accessoristica Lartigianabottoni,  – www.lartigianabottoni.it – che fanno squadra e vanno direttamente sul posto per offrirsi come fornitori alla clientela americana nello spazio espositivo per il b2b di 36th Street: questa la chiave di un progetto finalizzato a portare la filiera del made in Italy direttamente oltreoceano che nei prossimi mesi verrà ufficializzato anche nella forma giuridica del contratto di rete.«Molti operatori della moda americani vorrebbero produrre un full made in Italy, ma spesso hanno difficoltà nella ricerca dei singoli fornitori», spiega Laura Chini. «Perciò abbiamo voluto creare una sorta di ponte tra la nostra realtà e ciò che il mercato americano richiede esportando direttamente negli USA il nostro modello produttivo». Nello show room gli operatori del settore possono trovare concentrato in unico spazio fisico l’eccellenza dei fornitori italiani per ogni componente necessaria a confezionare un prodotto moda, in particolare nell’ambito della pelletteria: tessuti, pellami, accessori. A ciò si aggiunge un servizio che segue i produttori nell’iter di realizzazione delle loro creazioni, dal progetto al pezzo finito. Le aziende espositrici non sono state selezionate a priori in base a criteri predefiniti quali la territorialità.

«L’obiettivo è intercettare i brand americani, perciò siamo partiti dalle loro esigenze per individuare i fornitori italiani più adatti», precisa Laura Chini. Nell’ambito dell’accessoristica il partner di T-Project è Lartigianabottoni, storica azienda della cosiddetta Button Valley bergamasca: «Abbiamo trovato in questa azienda una visione imprenditoriale illuminata e un prodotto che non si trova sulla piazza fiorentina» continua Laura Chini. «Noi puntiamo sull’alta specializzazione: Lartigianabottoni ha una competenza rara, una capacità di esprimere un prodotto unico, duttile, che ha molte potenzialità sul mercato americano».

La decisione de Lartigianabottoni di aderire al progetto newyorkese è l’esito naturale di un continuo processo di innovazione. «Non ci si può più permettere di stare fermi come negli anni passati quando bastava produrre per trovare spazio sul mercato. Ora bisogna sviluppare “idee”, non solo dal punto di vista di forme, colori e materiali, ma anche nel modo di proporre le nostre creazioni alla clientela», commenta Antonia Gualini, presidente e responsabile dell’ufficio stile. «Non è sempre facile fare rete perché fra le aziende prevalgono le ragioni della concorrenza, ma trovo che in questo progetto siamo riusciti davvero a creare una sinergia tra le aziende del network che non sono direttamente antagoniste ma appartengono alla stessa filiera».

Nata dall’intuizione di Giuseppe Gualini che nel 1961 avviò l’attività puntando sul bottone da donna, è oggi leader nel settore dell’accessorio in resine pregiate sotto la guida dei figli Antonia, Stefano e Denis. Con i suoi bottoni, bijoux e accessori per pelletteria e calzature realizzati in esclusiva per le più importanti griffe dell’haute couture e del prêt-à-porter, l’Azienda di Bolgare (BG) si fa ambasciatrice della moda italiana nel mondo con un export pari al 50% del fatturato.

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