Jobs Act: da grande manovra sul lavoro a piccoli interventi mirati

img1024-700_dettaglio2_Renzi-imago-620x330“Annunciata come una grande manovra sul lavoro, il Jobs Act assomiglia più a una insieme di misure specifiche che vanno a toccare solo alcuni aspetti della materia senza però, da sole, avere la forza di creare una riforma sostanziale del lavoro”. Questo il commento dell’avvocato Fabrizio Daverio, socio fondatore dello Studio Legale Daverio & Florio, sulle azioni previste dal Jobs Act”.“Non si trova traccia di uno dei grandi capitoli proclamati nei mesi scorsi per superare il precariato e cioè della proposta del contratto unico di inserimento, che con tutti i suoi limiti e dubbi di legittimità costituzionale, andava comunque verso una precisa direzione: quella di far assumere i giovani retribuendoli e al tempo stesso offrire garanzie ai datori di lavoro”. Va aggiunto – sottolinea il giuslavorista – che alcune misure contenute dal Jobs Act appaiono, mirate e incisive. Almeno per quanto riguarda i contratti a termine e l’apprendistato, infatti, la riforma va sicuramente nella giusta direzione. In particolare, grazie al contratto a termine senza causale per tre anni, si sbloccheranno i cancelli di entrata nel mondo del lavoro, poiché, di fatto, assisteremo ad una liberalizzazione “a tempo” dei suddetti contratti. In pratica, liberalizzando sia pure a termine, per una durata massima di 36 mesi i contratti, si faciliterà l’ingresso al lavoro”.

“A questo punto”, continua Fabrizio Daverio, “si collega un altro aspetto fondamentale della riforma: l’ampliamento dei casi in cui il datore di lavoro non deve indicare la “casuale”, ossia i motivi per i quali viene apposto il “termine” al contratto di lavoro. In questo modo, infatti, si andranno a ridurre i numerosi contenziosi che si verificavano sui reali motivi di termine del contratto. Tradotto in termini reali, l’intervento sicuramente incoraggerà le aziende ad assumere, senza che un’espansione provvisoria dell’organico, possa rischiare di diventare irreversibile e definitiva”. Non così incisivo – conclude Daverio – appare invece il Jobs Act per quanto riguarda la CIGS, per la quale non sono stati fatti numeri e cioè l’aspetto più importante. Senza risorse, quindi, risulta molto difficile valutare una riforma che si basa su ottime intenzioni ma che, in questo senso, appare marginale e senza impatto significativo.

Lo Studio Legale Daverio&Florio è specializzato nel Diritto del Lavoro e nel Diritto della Previdenza Sociale e fornisce assistenza legale giudiziale e stragiudiziale in Italia e all’estero. Possiede uno specifico Dipartimento Studi, diretto dal prof. Vincenzo Ferrante, associato di Diritto del lavoro presso la facoltà piacentina di Giurisprudenza dell’Università Cattolica, che ha curato la realizzazione del “Codice Europeo del Lavoro”, la prima raccolta delle più importanti norme comunitarie relative ai rapporti di lavoro.

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