Il diamante, la gemma più amata e più preziosa, si conferma il bene rifugio per eccellenza: i trend degli investimenti indicano performance positive fino al 2018. Ma non tutto quel che splende nel mercato delle pietre preziose ha valore. Bisogna fare attenzione ai diamanti sintetici: non si distinguono ad occhio nudo e valgono la metà di quelli naturali.
Il mercato del diamante da investimento è in effervescenza. Poco meno di un anno fa, abbiamo letto per mesi solo notizie all’insegna della contrazione: gli squilibri dell’economia cinese, la svalutazione del renminbi, l’accumulo di scorte da parte degli operatori, il conseguente calo della domanda e colossi come De Beers costretti a chiudere alcune miniere per ridurre la produzione di grezzo e controllare il prezzo dei diamanti. Oggi lo scenario è diverso, nonostante il perdurare dell’incertezza di quei Paesi – come Brasile e Cina, grandi compratori di pietre preziose – la domanda di diamanti nel mondo registra un trend in crescita: +1,4% nel primo trimestre del 2016, secondo fonti Rapaport. E se cresce la domanda di gemme preziose, significa che nel giro di mesi le performance del mercato cominceranno a registrare rialzi e, secondo gli analisti, manterranno il segno positivo sia nel 2017 che nel 2018. Tutto ciò significa che investire in diamanti sarà un affare da prendere in seria considerazione per chi prudentemente vuole non solo tutelare – ma blindare – il proprio patrimonio.
INVESTIRE IN DIAMANTO CONVIENE A CHI?
“Il diamante si conferma un bene rifugio di eccellenza”, afferma Maurizio Spoldi, amministratore di DSC, Diamond Service Company – così come l’oro, che ha registrato un aumento della domanda da parte dei risparmiatori del 21% nei primi tre mesi dell’anno. Ma attenzione: è cresciuta la domanda di oro, ma è cresciuto anche il prezzo della materia prima, + 16%, l’aumento più alto degli ultimi 30 anni. A comprare oro non sono solo i piccoli risparmiatori spaventati dalle borse, ma anche i grandi investitori istituzionali dei fondi, che in meno di due mesi hanno raddoppiato i loro acquisti facendo esplodere il mercato dei derivati sul metallo giallo. Anche il mondo degli investimenti in diamanti è in effervescenza, ma è più contenuto il rischio di oscillazioni sui prezzi e sulla domanda-offerta di mercato”.
RISCHIO DIAMANTI SINTETICI
Ma se il futuro per le materie prime sarà a tinte colorate, occorre fare attenzione alle zone grigie: l’inserimento sul mercato di diamanti sintetici. “Bisogna fare molta attenzione – ha precisato Spoldi – si tratta di pietre che ad occhio nudo sono esattamente come quelle naturali. È impossibile riconoscerle anche per molti operatori del settore. Il diamante sintetico però vale circa il 50% di quello naturale. E quindi, al di là dei discorsi di matrice ecologico-ambientalista, c’è un dato che moralmente va salvaguardato, ovvero il diritto del consumatore all’acquisto tutelato. Un diritto che può essere esercitato solo con l’aiuto e il supporto di esperti qualificati di comprovata esperienza. I gioielli così come i diamanti da investimenti acquistati in DSC sono rigorosamente controllati, verificati e certificati. E, nel rispetto della più rigorosa trasparenza, la nostra società ha aperto un’area dedicata alla consulenza e ai servizi di perizie, stime e valutazioni di tutti i preziosi, anche di quelli non acquistati nel nostro showroom”.