L’annuncio dei dazi USA del 25% sul settore automotive, fatto dal presidente Donald Trump, potrebbe avere conseguenze significative per l’industria italiana. La perdita stimata è tra 1,4 e 3 miliardi di euro. I subfornitori, che rappresentano la spina dorsale della filiera, sarebbero i più colpiti. La contrazione del fatturato sarebbe di 2,5 miliardi di euro. L’occupazione potrebbe subire un duro colpo, con una perdita stimata tra 9.700 e 15.500 posti di lavoro. Concentrata soprattutto nelle PMI e negli stabilimenti legati all’export.
Impatti Economici e Occupazionali
Produttori di Veicoli Finiti: Stellantis, principale player italiano, potrebbe vedere un calo del fatturato tra 61 e 200 milioni di euro, legato all’export verso gli USA (406 milioni annui). La domanda potrebbe ridursi del 15-20%, aumentando i costi dei veicoli esportati di circa 101,5 milioni di euro.
Sistemisti e Modulisti: Aziende come Marelli e Bosch Italia potrebbero perdere tra 100 e 225 milioni di euro, a causa della riduzione della domanda di sistemi complessi per veicoli europei destinati agli USA.
Subfornitori: Con 25 miliardi di fatturato nel 2023, i subfornitori rischiano una contrazione tra 1,2 e 2,5 miliardi di euro, amplificata dalla dipendenza dalla filiera tedesca.
Specialisti (Motorsport e Aftermarket): Colossi come Brembo potrebbero limitare i danni a una perdita tra 25 e 70 milioni di euro, grazie alla minore sensibilità ai dazi sui veicoli finiti.
Conseguenze per l’Occupazione
Il settore automotive italiano, con 270.000 occupati, potrebbe perdere fino al 5,7% dei posti di lavoro:
Subfornitori: Tra 7.000 e 10.000 tagli, concentrati in Piemonte e Lombardia.
Stellantis: Riduzione di 1.000-2.000 posti negli stabilimenti di Melfi e Pomigliano.
Sistemisti e Modulisti: Tra 1.500 e 3.000 esuberi.
Specialisti: Minore impatto, con 200-500 posizioni a rischio.
La Filiera Automotive Italiana
Nel 2023, il fatturato totale della filiera automotive italiana è stato di circa 58,8 miliardi di euro, con 2.135 imprese attive. Gli USA rappresentano una destinazione chiave per l’export, con 74.731 veicoli esportati per un valore di 2,85 miliardi di euro. Il 21% dell’export automobilistico italiano totale.
La Necessità di una Risposta Strategica
Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, sottolinea l’urgenza di una risposta coraggiosa. “Serve diversificare i mercati e puntare sull’elettrico con incentivi veri, non annunci. Altrimenti, il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui abbiamo lasciato morire un pezzo della nostra identità industriale.” La filiera automotive italiana, con i subfornitori in prima linea, rappresenta un tessuto connettivo fondamentale per l’economia del Paese. Una strategia di adattamento e innovazione è essenziale per affrontare questa sfida.