I buyer esteri del vino: “Basta con i gusti standard
Scegliamo solo le tipicità autoctone”

Scegliamo solo le tipicità autoctone"">Foto Siaft 1Durante il Siaft Wine di Chieti e Cosenza appena trascorso è emersa chiaramente una tendenza: puntare sulla valorizzazione delle produzioni vitivinicole autoctone locali perché all’estero apprezzano sempre di più i gusti unici del Made in Italy e dicono basta alle produzioni standardizzate.Nel 4° evento organizzato da Unioncamere e dal Ministero dello Sviluppo economico con 18 Camere di Commercio del Mezzogiorno per il progetto Siaft, dedicato al settore del vino, sono stati oltre 800 gli incontri b2b generati tra le circa 80 aziende vitivinicole, piccole e medie del Centro Sud Italia, e i buyer provenienti da Giappone, Canada, Francia, Germania e Polonia durante le giornate del Siaft. Molto apprezzata dai partecipanti la formula e la concretezza del Siaft: attraverso un calendario di appuntamenti fissati a tavolino di circa mezz’ora, buyer e aziende si sono incontrati in maniera efficace e concreta, senza perdite di tempo. “La nostra partecipazione Siaft ha come obiettivo quello di legare saldamente il vino all’Abruzzo, mercato in crescita in particolare nella provincia di Chieti”, ha detto Silvio Di Lorenzo, presidente della CCIAA di Chieti dichiara: . Il nostro obiettivo è far conoscere la nostra realtà, valorizzando non solo il vino, che continua a ottenere riconoscimenti di qualità, ma anche l’olio e il turismo territoriale mettendo in evidenza le nostre specificità territoriali e le unicità del nostro patrimonio enogastronomico.”

Esempio del binomio qualità e tipicità locale è l’azienda Agriverde di Ortona (Chieti) come racconta Daniela Ricci, responsabile Commerciale e Marketing: “Siamo stati i primi a realizzare in Italia vino biologico: non realizziamo soltanto prodotti bio, ma adattiamo questa filosofia in tutti gli aspetti. Anche gli edifici della nostra azienda sono stati pensati secondo i principi della bioarchitettura. Il risultato finale è un prodotto unico come il vino Plateo, nostro fiore all’occhiello, che ha origine dal più antico vitigno di Montepulciano ed è riconosciuto tra i migliori cento vini nel mondo.”

A Cosenza 23 aziende di piccole dimensioni hanno incontrato 10 buyer stranieri totalizzando 160 incontri b2b e chiudendo già degli accordi. E’ stata presentata l’Accademia del Magliocco, che ha l’obiettivo di studiare le peculiarità del vitigno locale autoctono e valorizzare la sua diversità e quella del territorio che costituiscono quell’autenticità che realizza un vantaggio competitivo. Il Magliocco è il portabandiera della viticoltura calabra per la sua grande storia. L’Accademia oltre a recuperare la storia del vitigno ha anche l’obiettivo di farlo conoscere, far sapere come vinificarlo e capire i mercati. “L’unicità delle produzioni agroalimentari è il punto di forza del cosentino e dell’Italia tutta, perché è qualcosa che nessuno riesce a copiarci e ci arricchisce di un valore unico al mondo”, dice Giuseppe Gagliotti, presidente della CCIAA di Cosenza:. I nostri produttori hanno capito che bisogna puntare su una cantina tradizionale ma anche investire sulla tecnologia dei processi produttivi: i nostri vini sono di grande qualità grazie all’impegno e agli investimenti dei nostri produttori.”

“La nostra è una masseria secolare, ricca di storia e tradizione”, dice Piergiorgio Falvo dell’omonima masseria.” Il nostro obiettivo è realizzare vini pregiati autoctoni, dal gusto unico e sicuramente non standardizzato, perché vogliamo offrire sul mercato dei gusti differenti e non appiattiti. Il consumatore deve essere educato alla varietà attraverso percorsi degustativi realizzati ad hoc.”

“Siamo convinti che lo sviluppo dell’export sia oggi uno dei pochi sbocchi per lo sviluppo e la crescita delle Pmi, ma occorre puntare sulla valorizzazione del patrimonio e delle tipicità del Made in Italy, come l’agroalimentare”, ha detto a chiusura dei due eventi, Sandro Pettinato, vicesegretario generale di Unioncamere. “Il sistema camerale vuole creare i presupposti per realizzare un “modello Italia” che permetta anche ai piccoli imprenditori, portatori di unicità, di accedere a quei mercati esteri che da soli non avrebbero raggiunto. Soprattutto con azioni di incoming come questa: meno costose e capaci di far conoscere ai buyers esteri il know-how produttivo delle nostre aziende. Le Camere di Commercio italiane puntano a incrementare il numero delle imprese che oggi esportano stabilmente, attualmente meno di undicimila unità. Per questo motivo Unioncamere  sta promuovendo una serie di azioni – non solo promozionali – per incrementare le attività legate all’estero. 1.200 iniziative l’anno, 70 milioni di euro di investimenti, una programmazione unitaria ed una stretta collaborazione con il Governo centrale, l’Ice, le categorie imprenditoriali e le Regioni. Siaft ne è solo un piccolo esempio, ma può diventare una pratica efficace di lavoro per tutto il Paese.”

Il Southern Italy Agri Food and Tourism, giunto quest’anno alla quarta edizione, è il progetto sull’internazionalizzazione finalizzato a promuovere le realtà imprenditoriali del Centro Sud Italia, con un ventaglio di azioni mirate a consolidare la posizione e l’immagine dei prodotti d’eccellenza. L’iniziativa è promossa da Unioncamere, con il supporto di Mondimpresa, cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo economico e organizzato da 18 Camere di commercio del Centro-Sud Italia con il supporto della rete camerale estera. A Frosinone nei giorni 27,28 giugno si terrà il prossimo evento: Food&beverage.

Share

Lascia un commento

Top