Future Forum

Si è conclusa la prima edizione del Future Forum, rassegna dedicata al futuro e all’innovazione con l’obiettivo di comprendere e affrontare i cambiamenti che attendono l’economia e la società nei prossimi 15-20 anni – www.friulifutureforum.com – .

«Potete essere creativi, ma per sviluppare le vostre peculiarità dovete cercare e trovare persone interessanti, condividere, scegliere un mentore, recepirne gli stimoli. Facendo delle cose a livello pratico, con altre persone, imparerete e migliorerete»

“SHARING ECONOMY”: l’economia del futuro è condivisione

Il futuro dell’economia interpretato secondo la studiosa Brinda Dalal dell’Institute For The Future di Palo Alto.

Un futuro in cui «ci si dovrà liberare degli schemi attuali, anche in campo economico, partendo dal presupposto che non si tratta di qualcosa di lontano, ma che esiste già nelle vostre menti e nelle nuove invenzioni che le persone concepiscono, condividendo gli stimoli». Brinda Dalal, direttore di ricerca all’Institute for the Future di Palo Alto per il programma “Technology Horizons”, ha descritto così quello che immagina per gli anni a venire agli studenti delle scuole superiori durante l’incontro “Human internet – La tecnologia configura un nuovo sistema dell’organizzazione umana”, inserito nel programma del penultimo giorno di Future Forum. La manifestazione si conclude venerdì pomeriggio, sempre con la ricercatrice dell’Iftf, alle 17, nella Sala Valduga della Camera di Commercio di Udine. Per parlare di futuro, con lo sguardo rivolto al settore economico, Dalal non si è limitata a esporre una serie di teorie e nozioni, ma ha creato con gli studenti una costante interazione, a suo modo di vedere elemento intrinseco di quelle che dovranno essere le abilità necessarie per lavorare e vivere assieme.

Tra esercizi di pensiero «descrivete una tecnologia che adoperate oggi e che fino a tre anni fa non usavate. Oppure citatene una che non avevano i vostri genitori durante la fase del loro sviluppo e confrontatele tra voi» e riferimenti pratici «esistono siti internet dove si possono condividere le proprie creazioni di design, per poi ricevere a casa il prodotto finito, sviluppato con una stampante in 3D», Dalal ha trasmesso un messaggio che lei considera fondamentale: «Potete essere creativi, ma per sviluppare le vostre peculiarità dovete cercare e trovare persone interessanti, condividere, scegliere un mentore, recepirne gli stimoli. Facendo delle cose a livello pratico, con altre persone, imparerete e migliorerete».

La condivisione, la cosiddetta “sharing economy”, si sviluppa già e lo farà sempre di più anche su due fronti fondamentali, come il lavoro e l’istruzione. Nel primo settore Dalal ha menzionato «piattaforme multimediali come Udemy, strumento di formazione e corsi on line, o Leafsnap, l’applicazione che riconosce le diverse specie di piante», così come nel secondo «molte società lavorano in spazi condivisi virtualmente. Allo stesso tempo molti si servono di Odesk, portale che permette ai freelance di rendersi visibili caricando le proprie referenze o i propri portfolio lavori, in modo che tutti possano valutari e decidere se servirsi di quel tipo di professionalità». Tutto nell’ottica di condivisione degli stimoli riuscendo così a «produrre, imparare e lavorare in maniera diversa».

 

 

 

Il Future Forum è il risultato di un impegno corale che, coordinato dal Project Manager Renato Quaglia, coinvolge la Camera di Commercio di Udine con il presidente Giovanni Da Pozzo, che ha fortemente voluto il percorso d’innovazione Friuli Future Forum, l’Università di Udine e l’Associazione Vicino/Lontano, passando attraverso la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Udine, istituzioni come Friuli Innovazione, Catas e tutte le Associazioni di categoria, oltre a partner internazionali di assoluta eccezione, come l’Institute for the Future di Palo Alto, il Copenhagen Institute for future Studies e l’Ocse, punti di riferimento mondiali per ciò che attiene lo sviluppo dell’economia e della società

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