Export extra Ue: dati negativi a marzo

Export extra Ue a marzo 2016 in saldo negativo: -5,2% su anno. Crolla anche l’import: -11% sul 2015, il calo maggiore da luglio 2014.

Secondo i dati Istat l’export è calato dello 0,3% sul mese e del 5,2% sull’anno (nei dati grezzi); per l’import la riduzione è del 2% sul mese e dell’11% sull’anno (calo maggiore da luglio 2014). La tendenza dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali ed è più marcata per l’energia (-42,6%).
Anche la flessione delle importazioni, è “imputabile alla componente energetica (-30,8%) e, in misura meno intensa, ai prodotti intermedi (-8,3%)”. Solo i beni strumentali registrano un +2,3%.
Anche nell’insieme del primo trimestre dell’anno la dinamica congiunturale del commercio con i mercati extra Ue è negativa con una riduzione del 2,9% per le esportazioni e del 6,3% per le importazioni.
Tra i Paesi, osserva l’Istat, a marzo “si ridimensiona il calo delle vendite di beni verso la Russia (-0,9%), iniziato a maggio 2014”. Gli Stati Uniti registrano un incremento delle esportazioni (+11,3%) “ascrivibile alla vendita di mezzi di navigazione marittima”. Aumentano anche le vendite di beni verso il Giappone (+9,5%), mentre segnano un forte decremento le esportazioni nelle aree Mercosur (-28,2%), Opec (-21,6%), Turchia (-11%) e Asean (-8%).
Guardando ai dati congiunturali, il calo delle vendite verso i Paesi extra Ue a marzo è determinato dai beni di consumo (-6,1%) e dai prodotti intermedi (-2,7%), mentre l’energia (+17,6%) e i beni strumentali (+4,9%) registrano “una crescita sostenuta”.
Dal lato dell’import la flessione congiunturale è estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusa l’energia (+6,7%). Gli acquisti di beni di consumo sono in forte calo (-4,8%). Il surplus commerciale (+4.036 milioni) è superiore a quello dello stesso mese del 2015 (+3.422 milioni).

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