Lo storico Paolo Golinelli demolisce il falso mito della “terra immobile”
In libreria
Il primo terremoto documentato nella Pianura Padana risale al 91 a.C.: ne parlano Plinio il Vecchio e nel Medioevo le cronache di Giulio Ossequente e Orosio; l’ultimo è quello che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. Duemila anni di episodi sismici raccontati da Paolo Golinelli, docente di Storia Medievale, nel saggio Terremoti in Val Padana, Storia e attualità (Mursia, pagg. 156; euro 14,00), in libreria.
Un racconto preciso e dettagliato dei terremoti che hanno devastato la Val Padana: i sismi di Rimini del 1308, di Bologna del 1504, di Milano del 1755 e, soprattutto, i terremoti del 1117 della Bassa Veronese e del 1222 di Brescia, più disastrosi e di magnitudo maggiore di quello dello scorso maggio.
L’autore, fonti storiche alla mano, demolisce il falso mito della Pianura Padana come “oasi sismica” e intreccia gli avvenimenti del passato con le impressioni del presente: uguali le paure, la ricerca di colpevoli, gli atteggiamenti mentali e le azioni quotidiane di fronte alle emergenze. Spiega Golinelli: «I terremoti non si possono prevedere, ma la storia insegna. Responsabilizzare con senso storico le persone e le istituzioni è necessario per progettare e costruire.»
Paolo Golinelli è nato a Mirandola e ha vissuto a lungo a Cavezzo, colpito dal sisma del maggio 2012. Insegna Storia medievale e Didattica della storia a Verona. Conosciuto a livello internazionale per i suoi studi scientifici sui Canossa e sull’agiografia medievale, ha saputo raggiungere anche il grande pubblico degli appassionati di storia con le sue biografie e con libri dedicati a temi inconsueti del Medioevo. Per Mursia ha pubblicato: Matilde e i Canossa (2004-2007); Celestino V, Il papa contadino (2007); Il Medioevo degli increduli (2009); Medioevo Romantico (2011).