Dal 6 giugno scatta l’obbligo di fatturazione elettronica
verso la Pa. Al via il tour Key4paperless

Hartz IV Claims Disputes Reach 100,000 In BerlinA decorrere dal prossimo 6 giugno entrerà ufficialmente in vigore il decreto 3 aprile 2013, n.55 con l’obbligo di fatturazione elettronica verso la Pa. E’ questo uno dei motivi che ha spinto Key4paperless a organizzare un roadshow informativo sulla dematerializzazione. Giunto alla sua seconda edizione dopo il successo dell’anno scorso, Key4paperless è un tour che prevede 4 appuntamenti in formato workshop su come realizzare i processi di dematerializzazione nelle organizzazioni, il primo dei quali si è svolto oggi a Milano davanti ad una platea di oltre 100 It manager. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 maggio 2013, renderà effettivo il Regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche (ai sensi dell’articolo 1, commi da 209 a 213 della legge Finanziaria 2008 del 24 dicembre 2007, n. 244), che vincola l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni esclusivamente in forma elettronica. Gli istituti coinvolti a partire dal 6 giugno, infatti, non saranno più autorizzati ad accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea: le Pa, in questo caso, non potranno procedere ad alcun pagamento.  “Il processo di dematerializzazione è un cambiamento che il nostro Paese non può più rimandare. Si tratta di un rinnovamento in grado di favorire la crescita e l’ammodernamento delle nostre strutture e portare numerosi benefici economici e di processo”, ha detto in apertura Giovanni Manca, esperto di digitalizzazione documentale nelle Pa e sicurezza Ict.

Secondo Federico Berti, marketing manager di ItAgile e Blogger di Firma Facile, commenta sono circa 2 milioni i fornitori per la Pa, costituiti principalmente (95%) da micro e piccole imprese che gestiscono i propri rapporti con la Pa attraverso strutture centralizzate (Centrali di acquisto regionali) o attraverso negoziazioni autonome. “Le Pa in Italia, invece, contano circa 21.000 enti”, dice Berti. “Si contano 60 milioni di fatture scambiate all’anno per un valore di 135 miliardi di acquisti. Si tratta di un giro di affari che se modernizzato può portare a notevoli vantaggi e risparmi economici. Ma occhio alle scadenze”.

Il processo di dematerializzazione che coinvolge la Pubblica Amministrazione è stato programmato attraverso un percorso graduale a fasi successive. Terminata una prima fase di adesione volontaria, si parte dal 6 giugno 2014 con l’obbligo, inizialmente rivolto verso alcune Pa (Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza, Agenzia delle entrate, Agenzia del demanio, Istituti di Istruzione statale di ogni ordine e grado, INPS, Inail, ecc ) e successivamente (dal 6 giugno 2015) verso le restanti Pa. Il processo sarà concluso in data da stabilirsi con l’obbligo di fatturazione elettronica verso le amministrazioni locali e i restanti soggetti. 

L’operazione comporterà rilevanti benefici sia in termini di risparmi economici, sia di produttività e tutela dell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, i risparmi potenziali diretti ammontano a circa 1 miliardo di euro l’anno per la Pa (tra circa 10 euro e poco meno di 20 euro a fattura) e a circa 500 milioni di euro l’anno per i suoi fornitori (pari a circa 7 euro a fattura). Nel caso in cui il processo fosse adottato anche solo dal 20% dei pagamenti tra imprese, i risparmi conseguiti sarebbero pari a 3 miliardi a livello sistema Paese e fino a 60 miliardi se fossero adottati in tutte le transazioni. L’ottimizzazione del processo e dei tempi di gestione dei pagamenti, inoltre, comporterebbe risparmi fino all’80% dei costi complessivi e conseguente aumento di produttività del personale, efficienza e precisione.

Il processo di fatturazione elettronica prevede che ogni fase avvenga in modalità digitale: dalla creazione della fattura in formato XML completa di Firma digitale, alla trasmissione mediante Pec o altro canale di comunicazione telematico, fino alla conservazione elettronica. A questo proposito, fornitori e Pa dovranno soddisfare i requisiti di identificazione e qualificazione, prescritti dalla legge, necessari per potersi relazionare con il SdI (Sistema di Interscambio), gestito dall’Agenzia delle entrate.

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