Coronavirus una grande opportunità per le Pmi

Certo questo non è il momento per recriminare. Ma la mia testa frulla nel mio passato, nei ricordi. Quelli umani li metto per un po’ da parte, mentre quelli professionali bussano forte. Con l’aggiunta di un po’ di incazzatura.

Ho lavorato per 40 anni nel giornalismo metà dei quali occupandomi di fatti economici. Mi sono accostato con curiosità alla figura dell’imprenditore, al fare impresa.

Ne ho incontrate migliaia. Ho raccontato le loro difficoltà, la loro missione, l’organizzazione, i valori e la passione.

Mi ricordo la loro difficoltà ad affrontare gli aspetti tecnologici, l’information technology che trent’anni fa incuteva paura, terrore.

Per ignoranza e incapacità di orientamento, indifferenti nell’apprendere aspetti determinanti nell’organizzazione interna.

Cari imprenditori vi siete concentrati su costi di produzione e profitti. Poi avete scoperto l’intangibilità del vostro ruolo e dei vostri dipendenti.

Quindi avete capito quanto la qualità riversata in tutti gli aspetti della vita aziendale e non solo sul prodotto finale, sarebbe potuto diventare un valore aggiunto. un plus.

Quindi vi siete “accesi” perchè avete scoperto che con l’azienda potevate fare del bene ed essere più responsabili, virtuosi, ecocompatibili.

Ma non avete mai capito la tecnologia e l’adeguamento tecnologico. L’information technology per anni è stata considerata un nemico.

Ora vi trovate alle prese con dipendenti che non potranno venire al lavoro.

Avete la necessità di attivare collegamenti telematici che non avete mai attivato, che avete continuamente rimandato perchè l’investimento era eccessivo e “forse” non si sarebbe ripagato in tempi brevi.

E diciamolo anche perchè avete sempre avuto il sospetto che senza il vostro controllo o super visione (per non dire il fiato sul collo), la produttività sarebbe calata.

Ora toccate con mano la vostra ottusità di allora di quando c’era chi vi tirava la giacchetta chiedendovi di adeguare le vostre imprese in vista dello smart working che non si può approntare in 24 ore.

E quindi vi ritrovate con i magazzini pieni, le linee di produzione attive ma contratti commerciali fermi come fermi sono le pratiche amministrative, le consegne, i pagamenti, le paghe e i contributi.

Questa epidemia porterà crisi profonda e non solo economica. Siamo già in recessione. Personalmente prevedo profondo rosso per famiglie, consumi almeno per i prossimi due anni.

Se ce la faremo anche questa volta, proviamo a rivedere, riconsiderare il modo di fare impresa.

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