Continua a distanza la battaglia degli occhiali
tra Google e GlassUp

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A proposito della diatriba tra Google e GlassUp sull’uso del marchio Glass abbiamo sentito Francesco Giartosio, ceo di GlassUp, in merito alla opposizione fatta da Google presso l’ufficio marchi.

dunque riassumendo, gli step sono i seguenti:

giugno 2012 – Google registra il marchio “Google Glass” e il marchio Glass in quasi tutti i paesi legando la parola all’elettronica di consumo

ottobre 2012 – Francesco Giartosio registra il marchio GlassUP in Italia in previsione di estenderlo a livello internazionale

fine marzo 2013 – Google contatta Francesco Giartosio chiedendo di rinunciare al marchio GlassUp ma GlassUp decide di non rinunciare

fine aprile 2013 – Google presenta Opposizione all’Ufficio Marchi ma è solo nel

luglio 2013 che GlassUp viene a conoscenza del fatto che Google ha presentato Opposizione all’Ufficio Marchi

 

I Google Glass sono certamente tra i device più ricercati del 2013 e purtroppo non li vedremo sul mercato prima del prossimo anno. L’attesa sarà ancora lunga seppur ormai ne conosciamo ogni singolo aspetto grazie ai molti sviluppatori che hanno più volte realizzato ampi video focus. In attesa di poter acquistare gli occhiali tecnologici di Google una realtà tutta italiana ha tentato di proporre una valida alternativa con i proprio GlassUP, i quali hanno raggiunto Indiegogo per una raccolta di fondi.

Ovviamente non sarà facile spodestare il primato dei Google Glass ma i nuovi GlassUP potrebbero essere una valida alternativa.

I nuovi smartglass sono alla ricerca di ben 150.000$ in 52 giorni per poter avviare lo sviluppo e la produzione di questi occhiali intelligenti che accompagneranno gli utenti in qualsiasi tipo di attività, dal divertimento all’utilizzo professionale. Per poter conoscere meglio il progetto non potrete far altro che visitare il sito ufficiale.

Ci fa il punto della situazione a un anno dall’inizio della disputa?

“Circa un anno fa”, risponde Giartosio, “Google ha registrato il marchio Google Glass e anche il marchio “Glass” in quasi tutti i paesi. Non è stato possibile registrarlo nella categoria “abbigliamento e accessori”, perché occhiale è naturalmente una parola di uso comune, quindi non può essere detenuta da nessuno. Cosi hanno deciso di registrarla nella categoria “elettronica di consumo”, in quanto per quella categoria non risultava una parola comune; così come Apple è una parola comune nella categoria Frutta ma non nella categoria telefonini.

 

Noi di GlassUp non siamo d’accordo con questa scelta in quanto il nostro prodotto è davvero un occhiale. Se accettiamo questo concetto, chiunque si potrà impossessare anche della parola scarpa, – se ad esempio sta sviluppando delle scarpe intelligenti – o guanto, o anche altro ancora. Insomma, tutti i wearables sono elettronica ma sono anche abbigliamento.

 

Io ho registrato il marchio GlassUp a ottobre 2012 in Italia, in previsione di fare poi l’estensione internazionale retroattiva come è di prassi. Nella primavera di quest’anno sono stato contattato telefonicamente e via e mail da Google per essere informato che, se non avessi rinunciato al marchio GlassUp, avrebbero fatto opposizione all’ufficio marchi. Inutile dire che, mentre io ero un po’ a terra, i miei ragazzi erano euforici del fatto di aver ricevuto una telefonata da Google.

 

Insomma, ci abbiamo pensato e poi abbiamo deciso di non dargliela vinta, e loro hanno fatto opposizione. E’ quindi una procedura amministrativa, non legale, semplicemente l’ufficio Marchi ascolterà le parti e deciderà chi ha ragione. Il tutto prenderà molti mesi, dovrebbe concludersi a fine anno.

 

Tra le altre cose ho raccontato la vicenda a Steve Mann, un guru nel campo degli occhiali a realtà aumentata, uno che li indossa quotidianamente da trent’anni (da noi ha avuto recente notorietà perché è entrato in un McDonald’s francese con i suoi occhiali addosso, i commessi preoccupati che li stesse riprendendo gli hanno chiesto di toglierli, lui si è rifiutato e lo hanno menato). Steve mi ha dato ragione.

 

Se in un qualsiasi dizionario si cerca la parola Glass, in genere come prima definizione troviamo il vetro, come seconda il bicchiere, e come terza l’occhiale, per questo ritengo che sia parola comune. Vedremo cosa deciderà l’ufficio marchi.”

GLASSUP, GLI INNOVATIVI OCCHIALI A REALTA’ AUMENTATA

Social Network, email, navigazione, sport, turismo e molto altro: tutto davanti ai tuoi occhi

Tutte le informazioni davanti ai nostri occhi: sono i GlassUp, gli occhiali a realtà aumentata della startup omonima e totalmente italiana GlassUp. Il progetto nasce nel 2011 grazie a Francesco Giartosio, CEO dell’azienda, Gianluigi Tregnaghi, CTO ed esperto in ottica, e Andrea Tellarin, COO di GlassUp ed al loro interesse rivolto verso il campo di studio dell’interazione uomo-macchina.

Grazie alla tecnologia Bluetooth, gli occhiali diventano un secondo schermo dello smartphone, lasciando scorrere davanti ai nostri occhi la moltitudine di informazioni che altrimenti dovremmo leggere sul display del proprio dispositivo. Il sistema ottico che trasmette l’immagine all’occhio è composto da display, lente, prisma e led, mentre l’elaborazione del testo è gestito da un circuito composto da batteria, memoria, bluetooth low-energy e touch pad, tramite il quale si possono impostare i filtri desiderati. L’esperienza d’uso è piacevole e non invasiva: l’utente non è costretto a spostare lo sguardo ma legge i messaggi monocromatici su sfondo trasparente, continuando ad osservare la realtà circostante.

Il design è accurato e si inserisce a pieno titolo nel flusso fashion e lifestyle. Presto saranno prodotti seguendo diverse linee trendy che spaziano dal casual, allo sport, al business all’high-tech. Leggeri ed ergonomici, dal peso di soli 65 grammi, Glass Up offrono un’esperienza mai provata prima ad un prezzo accessibile a tutti: 299 euro, in vendita a partire da febbraio 2014.

Per migliorare il dispositivo, il team di GlassUp ha appena lanciato una campagna di fundraising su Indiegogo, disponibile fino all’8 agosto al link http://igg.me/at/glassup: diverse forme di contributo per benefits incredibilmente vantaggiosi.

Si va da una somma minima di 25$, che permetterà di essere inseriti a pieno titolo tra coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di Glass up, ad un versamento di 199$ per ottenere uno dei primi modelli degli occhiali a realtà aumentata, ai 399$ che permetteranno di acquistare i GlassUp con fotocamera integrata senza nessun costo di consegna aggiuntivo, fino al massimo dell’offerta possibile, pari a 2500 $, con i quali si potranno acquistare ben 10 GlassUps!”

 

Fonte: http://www.androidiani.com/news/glassup-ecco-la-risposta-italiana-ai-google-glass-175716

 

www.glassup.net

 

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