Clax Italia sbarca in Georgia con Sace e Unicredit

Clax Italia potrà esportare a Tbilisi due cilindri in metacrilato per la realizzazione di un grande acquario del valore di 2 milioni di euro, destinati ad uno degli hotel più importanti della capitale georgiana.

Quest’ avventura è stata possibile grazie al supporto assicurativo-finanziario di UniCredit e Sace – che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP – Clax

Dimostrando un crescente dinamismo economico e attenzione alla valorizzazione delle risorse paesaggistiche, il Paese caucasico offre infatti interessanti opportunità nel settore del turismo – dall’hȏtellerie alla ristorazione – a cui ha dedicato il piano d’investimenti “Check-in Georgia” promosso dal Governo. Ha inoltre intensificato i rapporti di collaborazione commerciale con l’Europa, in particolare con l’Italia, oggi suo terzo partner commerciale.
Nell’ambito dell’operazione Sace ha garantito un bond, emesso da UniCredit, a garanzia della corretta esecuzione della commessa da parte di Clax Italia. Una collaborazione, quella tra Sace e la Pmi laziale, che va avanti da anni e che ha permesso all’azienda di esportare i suoi prodotti in tutti i continenti. Clax Italia ha usufruito anche del “Programma di inserimento sui mercati extra UE” di SIMEST per accedere a finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione. Gli strumenti Sace SIMEST spesso si dimostrano fondamentali, soprattutto per le piccole e medie realtà, che trovano nel Polo le giuste garanzie per operare nei mercati esteri più complessi.
Fondata a Pomezia nel 1994, Clax Italia è specializzata nella produzione di blocchi e lastre di dimensioni standard e di blocchi acrilici di grandi dimensioni per acquari. L’azienda ha realizzato opere per importanti strutture nel mondo, come il Museo delle scienze di Miami, l’acquario di Busan in Corea del Sud, l’acquario Poema del Mar a Las Palmas, The Two Ocean Aquarium a Città del Capo, The Tisch Family a Gerusalemme, Nausicaa in Francia e molti altri ancora.

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