Banche contro il turismo. Sempre più difficile cambiare la valuta

Cambiare valuta straniera in banca è sempre più difficile. Lo sottolinea Fabrizio Signorelli, amministratore Unico di Best and Fast Change, “ormai sono solo le società di cambio valute a offrire questo servizio, così importante per il turismo”. Le banche non lo fanno più volentieri.

Cambiare valute straniere in banca è diventato quasi impossibile. Più di otto filiali bancarie su dieci effettuano il servizio di cambio solo per i correntisti e comunque per un numero di valute molto limitato. È quanto emerge da un sondaggio che Best and Fast Change, il secondo cambiavalute turistico in Italia, ha condotto contattando 50 filiali dei principali 30 istituti di credito presenti a Firenze, Roma, Milano, Torino, Genova, Venezia, Bolzano, Bergamo e Bari. “Dalla nostra ricerca”, spiega Fabrizio Signorelli, fondatore e amministratore unico di Best and Fast Change, “è emerso che gli istituti di credito non effettuano più il servizio di cambia valute perché non è redditizio e riducendo il personale si limitano ad offrirlo ai soli correntisti. Non esiste una policy unica per tutte le filiali. All’interno dello stesso istituto ci sono filiali che erogano il servizio di cambiavalute a tutti e altre che lo fanno solo per i correntisti. Difronte all’indisponibilità di una specifica valuta non di rado le banche consigliano di rivolgersi a un cambiavalute professionista”.

Le pochissime filiali che offrono il servizio a tutti i clienti pongono limiti alle quantità di denaro che è possibile cambiare quotidianamente (250 o 500 euro) fino a 2 o massimo 4 giorni consecutivi. L’8% delle filiali bancarie contattate ha dichiarato che presso i loro sportelli non è possibile effettuare operazioni di cambio valute. Non sono mancati esempi di banche, che offrono il servizio tramite gli sportelli dei cambiavalute. Il cliente prenota la valuta tramite il servizio online della banca e poi ritira il denaro presso lo sportello del cambiavalute indicato. “Il servizio di cambiavalute richiede non solo competenze specifiche ma anche un’operatività diversa da quelle di una banca. Essendo rivolto prevalentemente ai turisti, il servizio va erogato negli aeroporti e nei centri storici delle città, in fasce orarie che coprano quasi l’intera giornata. I nostri sportelli, ad esempio, sono aperti per 19 ore negli aeroporti e 14 ore nei centri storici delle città dove siamo presenti. Questo implica elevati costi per l’affitto delle strutture, anche 10 mila euro al mese per uno spazio di 15-20 metri quadrati, e per il personale, che nell’80% dei casi da noi è assunto a tempo indeterminato”, prosegue Signorelli. “Al cliente offriamo garanzie che la valuta non sia falsa o fuori corso e adottiamo sistemi di sicurezza e coperture assicurative per proteggerla e trasportarla. Contribuiamo al rispetto delle norme di settore: obblighi di registrazione e comunicazione delle operazioni all’Agenzia delle Entrate e all’Organismo degli Agenti e Mediatori, le autorità che vigilano sul settore. I cambiavalute devono verificare che i clienti non superino i limiti di cambio giornaliero o settimanale fissato per legge. Perciò le società di cambio devono dotarsi di personale amministrativo dedicato”.

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