“Quarantamila azionisti con il fiato sospeso e l’intero tessuto imprenditoriale in difficoltà: è questo il risultato del commissariamento di Banca Marche, causato esclusivamente da una cattiva gestione degli ex vertici dell’istituto bancario”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori – http://www.consumatori.it – , che aggiunge: “in un momento come questo in cui la nostra economia è così fragile, il default della banca avrebbe implicazione negative per tutto il comparto produttivo, per questo è fondamentale che sia salvata e i consumatori siano risarciti”.L’Unione Nazionale Consumatori, tramite il proprio coordinatore regionale delle Marche, l’avvocato Corrado Canafoglia, segue la vicenda (in collaborazione con l’Associazione “Azionisti Privati Banca Marche, che raduna circa 200 azionisti privati, e con l’associazione “Dipendiamo” che tutela oltre 200 dipendenti“), attivando una procedura di mediazione per definire stragiudizialmente con i responsabili del dissesto il risarcimento del danno; nonché sta preparando la costituzione di parte civile nel processo penale che da qui a pochi mesi verrà instaurato presso il Tribunale di Ancona, oltre ad altre azioni volte al risarcimento del danno patito dagli azionisti. “Banca Marche”, sostiene l’avvocato Canafoglia, “deve tornare al ruolo che le spetta nel panorama creditizio marchigiano: non possiamo tollerare che siano i consumatori a pagare per le scelte sbagliate di chi ha gestito l’istituto fino ad oggi”.